Caporalato a Mirto Crosia, annullato il sequestro a un imprenditore di Spezzano della Sila
I giudici del Riesame di Cosenza hanno dissequestrato i beni e le quote aziendali relativi all'impresa individuale di Salvatore Cipparrone
Il tribunale del Riesame di Cosenza ha annullato il sequestro dei beni e delle quote aziendali nei confronti dell’imprenditore di Spezzano della Sila, Salvatore Cipparrone, coinvolto (anche da un punto di vista cautelare) nell’ultima inchiesta sul caporalato a Mirto Crosia, coordinata dalla procura di Castrovillari.
La decisione è stata firmata dal giudice relatore Francesca Familiari e dal presidente del collegio giudicante Paola Lucente (composto anche dal giudice Iole Vigna), dopo aver valutato l’istanza di dissequestro presentata dalla difesa di Salvatore Cipparrone.
Il Riesame di Cosenza infatti ritiene che nel «caso in esame, benché gli elementi investigativi invocati dal gip suffraghino il fumus del delitto ipotizzato, alla luce delle numerose conversazioni intervenute tra l’indagato e Pasquale Pometti, quest’ultimo reclutatore dei lavoratori, non cittadini italiani, da adibire alla raccolta delle patate nell’impresa Cipparrone a fronte di paghe giornaliere nettamente sproporzionate rispetto alle ore lavorate, nonché delle dichiarazioni dei medesimi lavoratori, che riferivano le condizioni alle quali avevamo prestato attività lavorativa presso l’azienda dell’indagato, si ritiene che il Riesame debba essere accolto sotto il profilo della mancanza di pertinenzialità dell’impresa rispetto al reato ipotizzato».
Secondo il tribunale del Riesame di Cosenza «non appare fondato ritenere che l’attività d’impresa fosse strutturalmente preordinata alla sistematica commissione del delitto in contestazione, in modo tale da potersi rinvenire tra essa e il reato il nesso di pertinenzialità richiesto dall’art. 321 c. p.». Infine, secondo i giudici, «risulta altresì carente la proporzione tra la misura applicata e la specifica contestazione, circoscritta, per quanto detto, a un limitato e contenuto arco temporale». Il Riesame, dunque, ha disposto il dissequestro dei beni e delle quote aziendali relativi all’impresa di Salvatore Cipparrone, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri.
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