Reddito di cittadinanza, lite in Senato: «Basta parassiti»
Al centro del dibattito la misura rivolta a disoccupati e precari. Scintille in Aula tra il M5S e il senatore Andrea De Bertoldi di Fdi
Reddito di cittadinanza, scintille in Aula tra il M5S e il senatore Andrea De Bertoldi di Fdi. Casus belli le critiche del meloniano alla misura. “Vergognati e lascia parlare la gente”, dice De Bertoldi rivolto al senatore Alberto Airola del M5S che lo interrompe dal fondo dell’Aula. “Il M5S insegna ai giovani a vivere di elemosina di Stato. Cancelliamo subito il reddito di cittadinanza”, rincara la dose De Bertoldi.
Poi interviene il comunista Dessì, bacchettato dalla presidente d’Aula Anna Rossomando: “La smetta o sono costretta a farla allontanare”. Brusio in Aula, con De Bertoldi che termina così: “I giovani non devono andare a fare i parassiti per 800 euro, ma abbiano il gusto del lavoro“. Tra applausi e contestazione.
“Vorrei proporre al governo di mettere da parte queste riforme di Serie C e di farne una davvero seria e cioè di cancellare il reddito di cittadinanza investendo queste risorse nelle politiche attive del lavoro, nelle imprese e nell’educazione dei giovani al lavoro”, aggiunge De Bertoldi. “Fratelli d’Italia starà sempre dalla parte dell’Italia, degli italiani e delle imprese che vogliono lavorare per far crescere la nostra Nazione. Mi auguro che il governo abbia finalmente il coraggio di fare lo stesso”, conclude il segretario della Commissione Finanze e Tesoro nel corso del suo intervento in Aula sul ddl Concorrenza.
Reddito di cittadinanza, tensione Confindustria-M5S
Sale la tensione tra Movimento 5 Stelle e Confindustria sul Reddito di cittadinanza. Il presidente degli industriali, Carlo Bonomi all’assemblea di Assolombarda a Milano ha puntato il dito contro il provvedimento-bandiera dei pentastellati affermando che “quando cerchiamo i giovani per dargli lavoro abbiamo un grande competitor che è il reddito di cittadinanza” e ribadendo le sue critiche anche alla politica dei “bonus”.
Un “attacco” a cui risponde attraverso l’Adnkronos la vicepresidente del M5S e viceministra dello Sviluppo economico, Alessandra Todde: “Non lo condivido. Essere poveri nel nostro Paese non deve essere una colpa. Il reddito – afferma l’esponente pentastellata – può essere migliorato ma allo stesso tempo ha garantito in pandemia una base di supporto in un momento estremamente difficile”. Per Todde “il reddito è una misura a sostegno della dignità delle persone ed è uno strumento a supporto dei cittadini più fragili. Spesso ci si dimentica che in Italia ci sono oltre due milioni di famiglie povere. Questo non significa che non dobbiamo migliorare l’accesso al lavoro per i percettori del reddito che non può diventare una scusa per rifiutare offerte congrue o non punire chi truffa”.
La vicepresidente del M5S difende poi anche il “bonus psicologo”: “Non voglio commentare le dichiarazioni di Bonomi su quanti bonus sono stati finanziati dagli ultimi cinque governi italiani, ma – insiste – credo che attaccare a testa bassa uno strumento pensato per la salute mentale degli italiani e soprattutto dei nostri giovani piegati dalla pandemia come il bonus psicologo sia sbagliato, scorretto, ingiusto e populista”.