Processo Bergamini rinviato per l’assenza di tre giudici popolari. Ma la parte civile solleva il caso testimoni
L'avvocato Fabio Anselmo ritiene poco credibile la giustificazione data da una testimone circa il suo stato di salute diagnosticato da un dermatologo. La difesa di Isabella Internò: «Tutti i testi devono venire in aula a rispondere alle nostre domande»
Era prevista per l’8 giugno 2022 la nuova udienza del processo Bergamini, dopo l’ultima escussione dell’ex pm di Castrovillari, Ottavio Abbate, chiamato a testimoniare dopo le incongruenze emerse in dibattimento circa l’ispezione cadaverica effettuata presso l’ospedale di Trebisacce. L’udienza, tuttavia, è stata rinviata a causa dell’assenza di tre giudici popolari. Ma in realtà non erano presenti la maggior parte dei testimoni citati dalla procura di Castrovillari. Tra questi l’attuale direttore sportivo del Palermo, Renzo Castagnini, ex compagno di squadra di Bergamini, che ha giustificato ampiamente la sua non partecipazione per motivi professionali, mentre in altri casi la giustificazione ha determinato la contrarietà della parte civile, rappresentata dall’avvocato Fabio Anselmo.
Processo Bergamini, la parte civile solleva il caso testimoni
Nel corso dell’udienza, prima che la stessa fosse rinviata per mancanza del numero legale, l’avvocato della famiglia Bergamini ha rilevato le motivazioni edotte da uno dei testi citati, che sarebbe vittima di uno stato depressivo diagnosticato da un dermatologo. Circostanza che il legale ferrarese ha trovato poco credibile, ribadendo il fatto che tutti i testimoni hanno il dovere civico di presentarsi in un’aula di giustizia, dichiarando ciò che sanno. In un altro caso, invece, uno dei testimoni, come raccontato sempre da Anselmo, avrebbe “imputato” a Donata Bergamini il viaggio verso Cosenza. «Una di loro, che aveva importunato la povera Donata Bergamini nei giorni scorsi, si sarebbe ammalata improvvisamente di lombosciatalgia. Un altro, che parimenti aveva importunato Donata nei giorni scorsi, lamenterebbe patologie varie di data imprecisata, che però non gli hanno impedito di contattare Donata Bergamini. Entrambi avrebbero scaricato su di lei la “seccatura” di doversi recare a Cosenza, dimenticando il fatto che testimoniare è un dovere civico e soprattutto che stavano lamentandosi con la sorella della vittima morta ammazzata. Un’altra testimone sarebbe stata colpita da una improvvisa crisi depressiva, diagnosticata niente poco di meno che da un dermatologo» ha scritto Anselmo in un post pubblicato su Facebook.
Sulla questione relativa alla famiglia Lucchetti-Rota, su cui la Corte d’Assise di Cosenza, nella scorsa udienza aveva deciso di rinviare la loro escussione, aspettando tempi migliori, in riferimento allo stato di salute della moglie dell’ex giocatore del Cosenza, sempre l’avvocato Anselmo ha chiesto al collegio di valutare la possibilità di richiedere una perizia psichiatrica, con la prospettiva di acquisire i verbali resi nella fase delle indagini preliminari. Il pm Luca Primicerio non ha avuto nulla da osservare circa le istanze della parte civile, mentre la difesa di Isabella Internò, assistita dagli avvocati Angelo Pugliese e Rossana Cribari, ha insistito sul punto di voler sentire tutti i testimoni ascoltati prima del rinvio a giudizio in aula per far emergere la verità processuale. «Come sono stati sentiti dalla polizia giudiziaria, hanno il dovere di venire in tribunale e rispondere alle nostre domande» ha evidenziato il legale Pugliese. Nella prossima udienza, dunque, sono previste tantissime testimonianze.
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