Agenzia delle Entrate, Sogei smentisce attacco hacker
L'attacco era stato rivendicato nel pomeriggio dal gruppo Lockbit che aveva chiesto un riscatto. Non risulta nessun furto dei dati informatici
In merito al presunto attacco informatico al sistema informativo della fiscalità, Sogei spa informa che dalle prime analisi effettuate non risultano essersi verificati attacchi cyber nè essere stati sottratti dati dalle piattaforme ed infrastrutture tecnologiche dell’Amministrazione Finanziaria“. Lo si legge in una nota di Sogei, la società pubblica che gestisce la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. L’attacco era stato rivendicato dal gruppo Lockbit che aveva chiesto un riscatto, pena la pubblicazione dei dati.
Chi sono gli hacker che hanno rivendicato l’attacco mai avvenuto
Lockbit 3.0, come suggerisce il nome, è la terza incarnazione di una gang di cyber criminali specializzati negli attacchi ransomware. Nato nel 2019, è uno dei collettivi dediti a questo tipo di cyber crime più attivi nel 2022. Basti pensare che, secondo uno studio pubblicato recentemente da Swascan – parte del polo cyber di Tinexta Group – il 30.2% di tutti gli attacchi ransomware del secondo trimestre del 2022 sono da attribuirsi a questo gruppo. “Lockbit si è sicuramente affermato come uno dei principali threat actors nel panorama delle minacce cyber del 2022. La sua natura decentralizzata e altamente efficiente gli ha permesso di affermarsi rapidamente, superando anche altri nomi ‘noti’ in questo campo come la gang filo-Cremlino Conti”, spiega il Ceo di Swascan Pierguido Iezzi.
“Lockbit, come altri grandi gruppi di questo genere operano in maniera simile alle aziende, tanto è vero che questo ‘cartello del cyber crime’ si è persino dotato di un programma di bug-hunting. Profitti e brand reputation sono al centro per questi criminali informatici, tanto che all’inizio della guerra in Ucraina hanno voluto sostenere la loro apoliticità con un comunicato stampa che ripudiava qualsiasi tipo di impegno militante nel conflitto”.