sabato,Luglio 12 2025

Canile di Mendicino, due condanne per abbandono di animali

Seimila euro di multa a un operatore e alla rappresentante della società che gestisce la struttura, assolti gli altri imputati

Canile di Mendicino, due condanne per abbandono di animali

Due condanne per abbandono di animali, rispettivamente per un operatore del canile e per la legale rappresentante della società che gestisce la struttura di Mendicino. Si è concluso così il processo “Terredonniche”, dal nome della località di Mendicino in cui sorge il canile nel quale, nel 2016, un blitz dell’allora parlamentare Paolo Bernini portò alla luce un pericoloso sovraffollamento di animali.

La sentenza è arrivata dopo che il Tribunale collegiale di Cosenza (presidente Carmen Ciarcia, a latere Stefania Antico e Iole Vigna) si è riunito in camera di consiglio a chiusura dell’istruttoria
dibattimentale e della discussione del pubblico ministero e degli avvocati di parte civile e difesa. Assolti invece i due per i reati ambientali di cui pure erano accusati, per aver realizzato opere nella struttura, così come pure sono stati assolti i progettisti e direttori dei lavori nonché il responsabile dell’area tecnica del Comune.

La conclusione di questo primo grado di giudizio è arrivata dopo una lunghissima istruttoria dibattimentale, articolata in numerose udienze, che ha visto sfilare diversi testimoni tra operatori di polizia, tecnici e veterinari chiamati sia dalla Procura che dalle difese e che ha registrato persino il cambio del collegio giudicante, inizialmente composto dal presidente Salvatore Carpino, a latere Branda e Pingitore.

La vicenda processuale si era avviata con l’udienza preliminare del settembre 2018, all’esito della quale erano state rinviate a giudizio sette persone delle otto inizialmente indagate, era infatti stato prosciolto il dirigente del servizio medico veterinario territoriale. La condanna per i due è per aver detenuto oltre 700 cani in violazione della normativa vigente, in condizioni di sovraffollamento, che ha compromesso il benessere degli animali e cagionato loro gravi sofferenze.

La pena inflitta, riconosciute le attenuanti generiche, è di seimila euro di ammenda, oltre al pagamento delle spese processuali nonché al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede e alla refusione delle spese legali in solido nei confronti delle quattro associazioni ammesse a costituirsi parte civile, delle dodici che avevano avanzato richiesta.

Nel processo sono entrate infatti FareAmbiente Laboratorio Verde di Cosenza, rappresentato dall’avvocato Anita Frugiuele, Croce del Sud, dall’avvocato Morena Naccarato, WWF Calabria Citra dall’avvocato Fabio Spinelli e Legambiente con l’avvocato Rodolfo Ambrosio. Gli imputati erano difesi dagli avvocati, Pasquale Vaccaro, Valentina Verta, Luigi Peluso, Marlon e Ubaldo Le Pera. Per le motivazioni della sentenza occorrerà attendere quindici giorni.