Carenza d’acqua a Rende, Manna chiede l’intervento del presidente della Regione e del prefetto
Il sindaco parla di «un valore complessivo non più tollerabile» della fornitura erogata e sollecita «misure atte a mitigare gli effetti delle inevitabili problematiche di salute pubblica che si stanno manifestando»
«Con riferimento all’ultima nota da parte del responsabile della sede zonale di Cosenza della Sorical spa, si rileva che la riduzione complessiva della fornitura della risorsa idrica erogata dal sistema acquedottistico Abatemarco/Capodacqua nel Comune di Rende ha raggiunto un valore complessivo non più tollerabile, pari a circa il 27%». È quanto scrive il sindaco di Rende Marcello Manna in una lettera indirizzata alla stessa Sorical, al commissario straordinario dell’Autorità rifiuti e risorse idriche, al presidente della Regione e al prefetto di Cosenza .
«Tanto si evince – prosegue – dai dati forniti dal gestore della rete idrica comunale che, in una recente riunione presso la sede comunale, ha fatto presente di aver effettuato tutti i possibili interventi locali atti a garantire una equa distribuzione della risorsa idrica sul territorio comunale, sebbene limitata a determinate fasce orarie».
«Con la presente, seppur consapevoli del progressivo calo delle opere sorgentizie per effetto delle condizioni meteo anomale – scrive il primo cittadino –, si chiede di adottare idonee misure atte a mitigare gli effetti delle inevitabili problematiche di salute pubblica che si stanno manifestando, tenendo conto altresì dell’importanza del mantenimento delle misure igienico-sanitarie per effetto dell’aumento dei contagi da Covid-19 che si stanno manifestando in quest’ultimo periodo».
«Si solleva, altresì – aggiunge –, l’importanza di garantire la regolarità delle attività scolastiche e dei servizi connessi (es. mensa), che risultano distribuite nelle molteplici contrade del vasto territorio comunale e che sono in grave sofferenza per le riduzioni di fornitura finora effettuate».
«Infine – conclude Manna –, si sollecita l’attuazione degli indispensabili interventi di efficientamento e di riduzione delle perdite delle reti idriche servite dall’acquedotto Abatemarco, destinatari di ingenti finanziamenti, per i quali si registrano inspiegabili ritardi nell’iter tecnico-amministrativo propedeutico all’affidamento dei lavori e l’assenza di qualsiasi comunicazione da parte dei soggetti competenti sull’avanzamento procedurale».