Teatro, a Mendicino va in scena “Il pesciolino d’oro”
Lo spettacolo rientra nella rassegna "Sguardi a Sud" curata dalla compagnia Porta Cenere e patrocinata dal Comune
Dopo il successo dei primi tre spettacoli della rassegna di teatro contemporaneo “Sguardi a Sud”, curata dalla compagnia Porta Cenere e patrocinata dal Comune di Mendicino, arriva un altro imperdibile appuntamento. Domenica 6 novembre (alle 18), il sipario del teatro comunale di Mendicino si aprirà per lo spettacolo “Il pesciolino d’oro” con Mirko Iaquinta ed Elisa Ianni Palarchio. Scene e regia a cura di Natale Filice, elementi scenici realizzati da Eros Leale, videomapping di Gianpaolo Palumbo e Valerio Massimo Filice.
Il 6 novembre, la compagnia teatrale Porta Cenere tornerà a calcare il palcoscenico con una produzione innovativa della celebre fiaba dello scrittore russo Aleksandr Sergeevič Puškin. Riconosciuta nel 2021 dal Fondo Unico dello Spettacolo del Ministero della Cultura e dalla Regione Calabria come compagnia professionistica di produzione per l’innovazione e l’infanzia e la gioventù, Porta Cenere offrirà al pubblico uno spettacolo dal forte impatto visivo grazie all’uso di tecnologie visive di ultima generazione. Il videomapping coinvolgerà totalmente gli spettatori rendendoli parte integrante della storia.
I presenti saranno catapultati nella curiosa avventura di un povero pescatore che trova nella sua rete un pesciolino magico a cui decide di restituire la libertà. Dopo essere stato liberato, in segno di gratitudine, il pesciolino concederà al pescatore la possibilità di esprimere un desiderio. Soddisfatto della sua vita, il pescatore non avanza alcuna richiesta, mentre la sorella lo esorta a ritornare dal pesciolino d’oro chiedendogli sempre di più. Le richieste aumentano a dismisura, cosicché alla fine tutto ritorna come prima. Morale della fiaba: “Chi troppo in alto va cade sovente, precipitevolissimevolmente”.
Lo spettacolo rientra nell’offerta di teatro ragazzi che la compagnia teatrale porta avanti da molti anni e vuole lanciare un messaggio importante: bisogna essere contenti di ciò che si ha, perché chi troppo vuole spesso rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano. Un avvertimento importante che invita alla riflessione.
Il direttore artistico di “Sguardi a Sud” Mario Massaro ha dichiarato: «Lo spettacolo è già in scena per le scuole nelle matinée e rientra nell’offerta della compagnia Porta Cenere per le nuove generazioni insieme al teatro racconto di “Momotaro, il figlio delle pesche” e i “Racconti in valigia”, e ai prossimi spettacoli di dicembre dedicati proprio ai più piccoli. Speriamo che domenica numerose famiglie possano assistere a questo spettacolo, molto particolare da un punto di vista scenografico grazie all’uso del videomapping».
Il regista Natale Filice ha precisato: «Il testo è stato riscritto da noi, come facciamo sempre, con una tecnica di drammaturgia a braccio. La tradizione è veramente vasta nel folklore. Punto di partenza: il testo di Puškin. Ho preso in considerazione la tradizione russa, ma anche le trascrizioni in ambito germanico. Poi, c’è tutta una parte di tradizione che abbraccia l’Eurasia. In questo spettacolo, abbiamo affrontato diverse tematiche: il rispetto del mare, il rispetto delle creature marine e, più in generale, il rispetto dell’ecosistema. Ho tentato di mantenere un equilibrio nella storia, proprio per evitare che vi fossero interpretazioni troppo servite, quindi univoche. In essa, sono racchiusi anche aspetti esoterici. Per quanto riguarda l’aspetto visuale, c’è un importante sforzo pittorico».
L’attore Mirko Iaquinta ha sottolineato di essere felice di «collaborare nuovamente con Sguardi a Sud e di lavorare con artisti, amici e colleghi per cui nutro tanta stima e affetto. In questo spettacolo, ricoprirò il ruolo del protagonista di una fiaba per ragazzi. Uno spettacolo a cui, a mio parere, dovrebbero assistere anche gli adulti perché gli argomenti trattati interessano proprio tutti a partire dall’incontentabilità fino ad arrivare all’amore. Nel personaggio che interpreto, sto mettendo tutta la mia umanità. Il teatro ci dà la possibilità di arricchirci e regalarci tutta la bontà e la genuinità che ci serve per costruire un mondo migliore».
L’attrice Elisa Ianni Palarchio ha evidenziato: «Abbiamo tirato fuori una drammaturgia originale. Ho l’onore e l’onere di ricoprire tre personaggi: il narratore, il pesciolino e Petunia, cioè la sorella del nostro protagonista. Sono messa vocalmente alla prova con tre registri differenti: quello medio del narratore; quello alto e sottile del pesciolino; quello forte, profondo e rauco di Petunia. Per lo spettatore sarà come avere davanti un cartone animato con l’attore in carne e ossa sul palco. Ma l’idea è ancora più complessa e interessante. Ci tenevo moltissimo a sperimentare questa tecnica del videomapping. È stato importante provare, sbagliare e riuscirci».