Asp di Cosenza, attività di svestizione del personale è ritenuta “extra”
Il giudice del lavoro riconosce le indennità a due infermieri. Soddisfazione è stata espressa dal Nursind Up
Il giudice del lavoro riconosce l’attività di vestizione/svestizione o cambio tuta quale differenza retributiva dovuta dall’azienda sanitaria provinciale di Cosenza al personale operante. La notizia è stata diffusa dal sindacato Nursing Up che era ricorso in giudizio dopo una serie di incontri, senza esito, con i vertici dell’Asp.
La battaglia legale ha avuto inizio con il deposito nell’ottobre 2021 del ricorso al Giudice del Lavoro di Cosenza che si è tradotta con l’emissione della sentenza di accoglimento totale delle richieste in favore di due infermieri D. A. e G. M., ed il riconoscimento retributivo delle spettanze arretrate, a titolo di vestizione, che ammonta rispettivamente a 3.399,63 euro e a 2.943,36 euro somme rapportate ai giorni di effettiva presenza in servizio dei due lavoratori negli ultimi cinque anni. Dal dispositivo emerge come tali attività non rientrino nell’orario di lavoro, ma è da considerare extra, posto che tali operazioni sono compiute, rispettivamente, prima dell’inizio del turno di lavoro e dopo il completamento dello stesso.
Grande soddisfazione è stata espressa dai responsabili del Nursind Up Andrea De Cicco e Laura Scaglione: «Questo risultato, dicono gli stessi sindacalisti, non costituisce di certo un punto di arrivo per il Nursing Up ma l’inizio delle battaglie intraprese per la tutela dei lavoratori».