giovedì,Marzo 28 2024

Guarascio, la cessione del Cosenza e quell’idea di azionariato diffuso

La visita del presidente dell'Inps Pasquale Tridico all'Unical ha attirato molti sportivi. All'orizzonte, però, non ci sono avvisaglie di fumate (di qualunque colore) sul comignolo di Via degli stadi

Guarascio, la cessione del Cosenza  e quell’idea di azionariato diffuso

La cessione del Cosenza Calcio non è all’ordine del giorno. Né passa per la testa del presidente Guarascio di lasciare le redini del club dalla sera alla mattina. I fatti, certificati, sono questi. Le voci che negli ultimi giorni si sono alimentate, più che per il normale battage social della tifoseria che per dati oggettivi, hanno contorni fumosi pur avendo delle fondamenta

Sono basi, tuttavia, differenti da quelle prospettate dalle sommarie informazioni trapelate all’esterno e poi modellate a piacimento. Perché, come spiegato ieri pomeriggio in un altro articolo, la figura di Pasquale Tridico c’entra relativamente. Anche se in molti si sono precipitati all’Unical per parlare di calcio e non del Reddito di Cittadinanza come recitava la locandina dell’evento.

Guarascio e i rapporti con Tridico

Ai nostri microfoni il presidente dell’Inps ha confermato di essere amico del numero uno di Via degli Stadi, ma ha abilmente dribblato la domanda sulla cessione del Cosenza Calcio, evidenziando di non conoscere il destino della società. I rumor lo riguardano personalmente insieme all’ex senatore Ernesto Magorno, più volte beccati allo stadio insieme a Guarascio. Ovviamente nessuno parla di un impegno diretto dei due, ma vengono descritti come figure a conoscenza di movimenti dalle parti del Marulla. 

Nessuna cessione del Cosenza, ma se fosse azionariato diffuso?

L’idea che si vorrebbe sottoporre a Guarascio riguarda l’azionariato diffuso con cui ridisegnare nel caso la compagine societaria. A differenza dell’azionariato popolare, dove l’intero pacchetto viene messo a disposizione di tifosi, sportivi e appassionati che diventano azionisti a tutti gli effetti, le cose sono differenti. 

L’azionariato diffuso ruota attorno ad un gruppo di tre-quattro imprenditori che conferisce sostanza, credibilità e solidità economica al club. Il resto viene invece messo a disposizione del mercato. Alla base di un gioco di percentuali, c’è il principio secondo cui nessun gruppo controllerebbe la società in modo diretto, ma solo con la maggioranza relativa dei voti. 

Il patron e le sponsorizzazioni

Nonostante la contestazione monti nuovamente a margine dei terribili risultati provenienti dal campo, Guarascio preferirebbe come al solito dare vita a rapporti differenti. Sponsorizzazioni per l’esattezza, campo in cui in estate è entrato direttamente. I più attenti ricorderanno che chiuse in prima persona l’operazione con il Consorzio di tutela Salumi di Calabria Dop. Di certo non disdegnerebbe contratti pubblicitari con aziende nazionali, ma di cessione del Cosenza Calcio non vuole discutere. Almeno non oggi.

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