Statale 106: serve un miliardo e mezzo, ma ci sono 220 milioni. Occhiuto “pressa” Salvini
Il presidente della Regione Calabria è convinto di riuscire a strappare un impegno preciso al Governo. A distanza di oltre vent’anni su 415 km ne sono stati completati solo 67. Nel frattempo la strada dal 1996 è stata lo scenario di oltre 750 decessi a seguito di incidenti
di Massimo Clausi
Era il 2001 quando la Statale 106 venne inserita nella famosa legge Obiettivo. A distanza di oltre venti anni in Calabria su 415 km ne sono stati completati solo 67. Nel frattempo però il tributo di vite umane chiesto dall’arteria è pesantissimo: oltre 750 vittime dal 1996.
La svolta per questa arteria fondamentale sembrava essere arrivata nell’allegato infrastrutture alla Finanziaria del Governo. Nel documento che tratteggia il futuro della mobilità del Paese, la Strada statale 106 viene individuata come opera strategica. «È necessario – si legge nel documento – concretizzare l’ambizioso piano di riqualificazione complessivo dell’arteria nell’intero tratto calabro, con la programmazione e la realizzazione di interventi di potenziamento e di messa in sicurezza, per un importo stimato di oltre 3 miliardi di euro, oltre alle risorse già stanziate per gli interventi in corso».
Purtroppo dalle parole ai fatti ne corre. E così leggendo l’allegato si è scoperto che quello che manca davvero sono i quattrini. Per la 106 il costo degli interventi preventivati, stando all’allegato, è pari 2,835 miliardi mentre le risorse disponibili sono pari a 1,555 miliardi. Il fabbisogno residuo è pari a 1,280 miliardi. Tuttavia vi è da rilevare che dei 1,555 miliardi disponibili ben 1,335 miliardi sono destinati al completamento del Terzo Megalotto SS 106 jonica innesto-Roseto Capo Spulico, conteggiati per l’ennesima volta nei programmi da circa vent’anni tant’è che i relativi lavori risultano appaltati da tempo per l’intero importo.
Per Catanzaro/Crotone il costo dell’intervento è 1,500 miliardi ma sono disponibili solamente 220 milioni. Per Crotone Sibari fino a Reggio sono previsti solamente studi di fattibilità con nessuna disponibilità finanziaria. Se dobbiamo quindi parlare di risorse certe, al momento ve ne sono soltanto 220 milioni.
Da qui si spiega il pressing del presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, sul ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Già ieri, in occasione dell’incontro sul Ponte dello Stretto, Occhiuto aveva posto il problema della Ss 106 e dell’Alta velocità in Calabria definendole due opere assolutamente necessarie. Oggi c’è stata una coda a quell’incontro, con un nuovo faccia faccia fra Occhiuto e Salvini, questa volta interamente dedicato al nodo Ss 106.
«La determinazione del ministero è trovare nuovi strumenti normativi e finanziari per prevedere interventi risolutivi e stanziamenti chiari e spalmati su più anni», è stata la dichiarazione a fine incontro. Quali siano questi nuovi strumenti normativi non è chiaro. Molto probabilmente si sta pensando ad una legge simile a quella che si è utilizzata per la ricostruzione del Ponte Morandi a Genova. Quel che è certo, come detto, è che nell’allegato infrastrutture al Def i fondi non vengono individuati. Ne consegue che dovrebbero essere recuperarti ogni anno dalle leggi di bilancio.
Ma lo Stato (stretto fra il caro bollette, inflazione, guerra in Ucraina) avrà le risorse necessarie a finanziare l’opera? Il dubbio è legittimo e per questo Occhiuto è andato in pressing su Salvini. Difatti i due si sono ripromessi di aggiornarsi nuovamente entro una settimana. Dalla Cittadella c’è grande fiducia che da qui a breve si riuscirà a strappare un chiaro impegno da parte del Governo. Un impegno che i calabresi aspettano da oltre venti anni.