venerdì,Marzo 29 2024

Pd, Tagliaferro: «Sulle vicende che hanno sconvolto alcuni esponenti del partito un silenzio sbagliato»

L'ex segretario del circolo democrat di Rossano: «I casi Bassolino e Oliverio devono far riflettere ed essere parte integrante dell'agenda congressuale»

Pd, Tagliaferro: «Sulle vicende che hanno sconvolto alcuni esponenti del partito un silenzio sbagliato»

«Il silenzio del Pd nazionale sulle vicende che hanno sconvolto la vita privata e pubblica di esponenti politici del partito, accusati di gravi reati nella gestione della cosa pubblica, ma dichiarati innocenti ed assolti dopo anni di gogna mediatica e anche di fuoco amico, deve far riflettere ed essere parte interante dell’agenda della discussione congressuale per la “ricostruzione” del Pd». È quanto scrive, in una nota, Giuseppe Tagliaferro, ex segretario cittadino del Pd di Rossano.

«Una vera ricostruzione – continua – non può prescindere da un tale aspetto, il Pd nel definire la sua identità politica, deve anche rivedere il senso della giustizia riparativa, non potendo relegare nell’oblio gli errori commessi. Nota la vicenda dell’onorevole Antonio Bassolino leader trascinante della sinistra ed accusato di presunte irregolarità nel ciclo dei rifiuti, da cui è seguito un processo, durato qualcosa come 16 anni, con sentenza della Corte d’appello di Napoli che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai pm contro la sentenza del Tribunale che aveva assolto Bassolino con la formula il fatto non sussiste. Un’assoluzione che arriva dopo aver sconvolto la vita privata, familiare, sociale e politica e del politico Bassolino».

«Senza che il Pd – aggiunge Tagliaferro – abbia fatto sentire la sua voce, come dichiarato dallo stesso Bassolino, un silenzio sbagliato del partito sia nei momenti difficili e un silenzio innaturale anche nel momento bello dell’accertamento dell’innocenza. Stesso silenzio in questi giorni per l’assoluzione dell’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, accusato di presunta distrazione di fondi pubblici, impiegati per finanziare un‘iniziativa culturale a Spoleto, dove aveva partecipato per  promuovere la Calabria. Un’assoluzione che è arrivata dopo altra assoluzione per più grave accusa. Nel tempo però occorso è derivata la soppressione della vita politica e della vita privata della stessa persona. Al danno irreparabile personale, è seguito per il centro sinistra la perdita della guida della Regione Calabria».

«Ora – conclude Tagliaferro – al di là dei meriti o demeriti politici dell’onorevole Bassolino come dell’ex presidente Oliverio, un partito che per sua stessa definizione è democratico, non può continuare a stare in silenzio a Roma come in Calabria. Dopo l’errore del Pd nazionale di commissariare il partito calabrese, che ha contribuito più a dissolvere il partito che a ricostruirlo, il Pd non può continuare a nascondersi, stando in silenzio. Dica qualcosa. Non si può certamente ormai dire quello che andava detto prima: “Abbiamo fiducia nella giustizia”, ma oggi si potrebbe dire di aver sbagliato e chiedere scusa».

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