Omicidio di Lisa Gabriele, l’ex poliziotto affronta i giudici del Riesame
Gli avvocati difensori dell'indagato Maurizio Abate hanno presentato ricorso per chiedere l'annullamento o la sostituzione della misura cautelare
Il presunto assassino di Lisa Gabriele, l’ex poliziotto Maurizio Abate, ha affrontato i giudici del Riesame, tribunale al quale i suoi difensori Marco Facciolla e Francesco Muscatello si sono rivolti per chiedere l’annullamento della misura cautelare in carcere disposta nei suoi confronti un paio di settimane fa, o la sua sostituzione con una misura meno afflittiva.
La decisione è attesa nelle prossime ore, con i giudici catanzaresi che saranno chiamati a valutare in prima battuta la bontà del quadro indiziario raccolto a carico dell’ex agente della Stradale per questo cold case datato 7 gennaio 2005. L’uomo è sospettato di aver ucciso la ragazza originaria di Rose, all’epoca ventiduenne, dopo che la stessa aveva intrattenuto con lui una lunga relazione sentimentale. Abate stava per sposare un’altra donna, ma Lisa non si rassegnava, cercando di tenerlo legato a sé, senza accorgersi però di giocare col fuoco. Alla fine, infatti, la personalità violenta del poliziotto lo avrebbe spinto a ucciderla e a inscenare poi il finto suicidio.
Sono questi il contesto e il movente ipotizzato dal pm Antonio Bruno Tridico per decifrare una vicenda che presenta mille e più sfumature di nero. La Procura infatti, supportata dal referto autoptico dell’epoca, ipotizza che la Gabriele fu asfissiata in modo meccanico dopo essere stata costretta ad assumere massicce dosi di narcotico. Il suo corpo venne poi ritrovato in una zona di montagna, nei pressi di Montalto, e si ritiene che sia stato portato lì da Abate e da altri complici al momento sconosciuti. Le indagini sono ancora aperte.