venerdì,Marzo 29 2024

Rende, la minoranza dopo il no al consiglio comunale: «Morrone mortifica la città»

I nove rappresentanti dell'opposizione rilanciano: «Presenteremo nelle prossime ore una nuova richiesta di convocazione dell'assise, in sessione straordinaria, a norma dell’articolo 17 dello Statuto»

Rende, la minoranza dopo il no al consiglio comunale: «Morrone mortifica la città»

«Apprendiamo che il presidente del Consiglio comunale di Rende ha dichiarato improcedibile la richiesta di ben nove consiglieri comunali di discutere la mozione di sfiducia del sindaco. Stupisce che un’iniziativa di grande dignità politica e civile sia stata rigettata, applicando in maniera ottusamente burocratica la legge e ricorrendo ai più oscuri cavilli giuridici». Lo sostengono in una nota Annarita Pulicani, Francesco Beltrano, Luciano Bonanno, Andrea Cuzzocrea, Michele Morrone, Enrico Francesco Monaco, Massimiliano De Rose, Sandro Principe e Domenico Talarico che avevano invocato la convocazione del pubblico consesso per discutere una mozione di sfiducia al sindaco.

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«E’ mortificante per la città, a causa di qualche decimale in meno (0,4) non raggiunto perché un consigliere di minoranza non ha condiviso l’iniziativa, che i consiglieri comunali e con essi i cittadini, debbano continuare a subire la lunga sequela di eventi che hanno determinato la paralisi amministrativa di una città già seriamente provata ed emarginata dopo otto anni della giunta Manna. Il presidente del Consiglio comunale di Rende e la sua maggioranza – spiegano dall’opposizione riferendosi a Gaetano Morrone – fanno finta di ignorare che i promotori della mozione rappresentano oltre il 70% dell’espressione popolare della città».

I firmatari del nuovo documento ricordano «che le vicende giudiziarie hanno segnato un gravissimo danno d’immagine alla città e che nel comune si è insediata una commissione d’accesso antimafia. Tutto ciò ha prodotto un solco profondo tra i cittadini e i suoi rappresentanti. Per queste ragioni non ci fermiamo dinanzi agli ostacoli frapposti da una politica ormai alla deriva che non disdegna alcun mezzo pur di impedire il libero, civile e democratico confronto».

«Noi non intendiamo rinunciarvi, anzi riteniamo più utile ed efficace la richiesta di convocazione urgente del Consiglio comunale di Rende, a norma dell’art. 17 dello Statuto, poiché tale procedura consente ad ogni consigliere, di minoranza e di maggioranza, di esprimere in Consiglio Comunale, la propria opinione ed assumersi le proprie responsabilità difronte alla città di Rende. Pertanto, presenteremo nelle prossime ore una richiesta di convocazione del Consiglio, comunale, in sessione straordinaria, a norma dell’art. 17 dello Statuto, con il seguente punto all’ordine del giorno: “Situazione politico – amministrativa della città alla luce delle recenti inchieste giudiziarie: discussione, determinazioni e indirizzi”».

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