Acquappesa, 44enne arrestato per le violenze (anche sessuali) contro la compagna
La vittima era sull’orlo del baratro, costretta a girare con una forbice nella borsa per il timore di essere aggredita in strada
Calci, pugni e schiaffi, umiliazioni pubbliche, botte e tirate di capelli per strada. Questa, solo in parte, è stata per lungo tempo la quotidianità di una donna originaria di Roggiano Gravina, cui il compagno – G.M., un 44enne acquappesano – l’ha sottoposta per diverso tempo, prima di essere fermato dai Carabinieri della stazione di Cetraro che, nei giorni scorsi, su disposizione della magistratura lo hanno tratto in arresto, associandolo immediatamente al carcere di Paola.
Terribile il racconto della malcapitata, che ha indotto sia il giudice per le indagini preliminari – Rosa Maria Mesiti – che il pubblico ministero – Maria Francesca Cerchiara – ad agire secondo la disciplina prevista dal “Codice Rosso”, legge in vigore dal 2019 che velocizza l’avvio del procedimento penale e rende più celeri i provvedimenti di protezione delle vittime.
In questo caso la velocità d’intervento è stata essenziale, perché la donna – già terrorizzata dall’aver sporto denuncia – era sull’orlo del baratro, costretta a girare con una forbice nella borsa per il timore delle aggressioni in strada e sfibrata dalle notti, ormai divenute quasi tutte insonni, dovute ai traumi subiti.
Tra i tanti, oltre a quelli inferti con modalità manesche, anche il tentativo di indurla a prostituirsi, effettuato da G.M. in un periodo di ristrettezze economiche, al quale sono seguiti anche episodi di violenza sessuale, durante i quali la vittima sarebbe stata sfregiata, pestata e minacciata anche con un ferro da stiro.
«Sono stata fatta oggetto di pugni, calci e schiaffi – ha dichiarato la donna ai militari agli ordini del maresciallo Pecoraro – mi ha tirato i capelli e mi ha sputato in faccia. Durante gli episodi di minaccia, mi ha spesso scaraventato oggetti contro, tra cui ricordo il ventilatore, un quadretto che ho ancora in cucina, che mi ha spinto contro nel ventre mentre mi schiacciava al muro».
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