Tragedia di Ischia, il cagnolino che attendeva invano il ritorno dei padroni
Unico sopravvissuto della sua famiglia, l'animale si era rifugiato in un'automobile travolta poi dal fango e dai detriti della frana
Può un cane diventare testimone simbolo di una tragedia, emblema del dolore e dello strazio degli uomini? A Ischia è possibile. Il cagnolino Yuki che abbaiava inconsolabile all’interno di un’auto travolta dal fango e dai detriti rappresenta tutto questo. «Si tratta con ogni probabilità di quella dei suoi padroni», fa sapere al Corriere della Sera il volontario della Protezione civile Gianni Capuano, impegnato in queste ore nel coordinamento delle operazioni di soccorso agli abitanti dell’isola.
Lo hanno trovato così Yuki, l’Akita Inu di proprietà di Giovanna Mazzella e Maurizio Scotto Di Minico, i due proprietari di 30 e 32 anni che hanno perso la vita insieme al loro piccolo GiovanGiuseppe, nato da sole tre settimane. L’animale si era intrufolato nella vettura nella notte tra domenica e lunedì attraverso il lunotto posteriore sfondato, e da lì sembrava non volersi più muovere.
Manifestava un comportamento aggressivo nei confronti di chiunque provasse ad avvicinarsi a lui e per estrarlo dal veicolo accartocciato si è così reso necessario l’aiuto di un veterinario. Una volta sedato, Yuki è stato prelevato e sistemato in un recinto allestito dai volontari. C’è già chi si è detto disponibile ad adottarlo.