venerdì,Ottobre 11 2024

Cosenza, per risolvere la crisi idrica servono quaranta milioni di euro

È l'investimento chiesto da Sorical per potenziare l’erogazione ai centri serviti dall’Abatemarco, rilevata un'enorme dispersione d'acqua in orario notturno

Cosenza, per risolvere la crisi idrica servono quaranta milioni di euro

Sorical, in condivisione con l’ingegner Bruno Gualtieri, commissario di Arrical (Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria), ha richiesto 40 milioni di euro di investimenti per potenziare e stabilizzare l’erogazione idrica dei Comuni serviti dall’Abatemarco attraverso la riattivazione dell’Ipot di Piano Lago e l’approvvigionamento dai laghi silani. Lo ha riferito questa mattina l’amministratore unico della società, Cataldo Calabretta, nel corso di una riunione convocata e presieduta dal prefetto Vittoria Ciaramella alla presenza del sindaco di Cosenza, Franz Caruso. La riunione è stata chiesta dal quest’ultimo e da altri suoi colleghi dell’hinterland a seguito dei disagi registratasi nelle scorse settimane in alcune zone della città.  

Calabretta e i tecnici della Sorical hanno evidenziato che l’acquedotto Abatemarco, così come gli altri acquedotti di origine sorgentizia, in autunno risente del calo fisiologico delle sorgenti. Quest’anno, a partire da settembre, tenendo conto delle disponibilità idriche, i tecnici della Sorical hanno ridotto proporzionalmente la distribuzione tra tutti i 26 Comuni serviti. Tale criterio viene attuato da decenni. E nonostante il clima mite fino e metà novembre, la riduzione non è stata mai sotto i 290 litri al secondo, una portata che soddisfa gli standard se la rete comunale di distribuzione fosse stata pienamente efficiente.

Riguardo alla necessità delle chiusure pomeridiane e notturne attuate dal Comune dei serbatoi “Merone” e “De Rada”, è stato spiegato nel corso della riunione, esse dipendono esclusivamente dal cattivo funzionamento della rete idrica comunale a causa della mancata regolamentazione dei serbatoi di accumulo privati che scompensano la rete. Tale tesi è nota agli attuali vertici del Comune perché è suffragata da studi tecnici e misurazioni, che hanno evidenziato che alle 3 di notte a Cosenza si consuma una quantità d’acqua superiore all’intera portata dell’Abatemarco per la città, con una dispersione idrica clamorosa.

Nel 2017, quando tutto il territorio del cosentino è stato colpito da una grave siccità, proprio al fine di venire incontro alle esigenze comunali, Sorical ha proposto un’erogazione turnata verso il Merone intesa proprio a minimizzare le dispersioni notturne a favore di un accumulo nelle grandi vasche regionali ed a beneficio della successiva erogazione diurna che ha aumentato l’erogazione in alcune zone della città (via della Repubblica e il centro) che rimanevano senza acqua già alle prime ore del mattino.

Con le piogge degli ultimi giorni, l’acquedotto Abatemarco ha aumentato le produzione di acqua i serbatoi vengono alimentati con portate in linea con gli anni precedenti. Nei prossimi giorni ci sarà in un incontro tra i vertici della Sorical e il Comune di Cosenza, mentre ai tecnici dei entrambe le parti è stata demandata la fattiva collaborazione al fine di efficientare l’erogazione e ridurre al minimo i disagi.

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