Eroina in offerta come al supermercato, misure cautelari anche a Cosenza
Era stata lanciata sui cellulari dei clienti abituali. I reati ipotizzati dal gip, a vario titolo, sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di droga
Era la promozione, lanciata sui cellulari dei clienti abituali, di un gruppo di spacciatori a conduzione familiare sgominato da Carabinieri del Comando provinciale di Catania che stanno eseguendo un’ordinanza nei confronti di 26 persone. I reati ipotizzati dal gip, a vario titolo, sono associazione per delinquere finalizzata altraffico di sostanze stupefacenti e spaccio di droga. L’operazione è eseguita nelle provincie di Catania, Messina, Palermo, Enna, Cosenza e Benevento da oltre 200 carabinieri del comando provinciale del capoluogo etneo.
Gli indagati nell’operazione “3×2” sono complessivamente 26, e 14 di loro sono destinatari dell’ordinanza cautelare emessa dal Gip, basata su indagini di carabinieri della compagnia di Gravina di Catania e della stazione di San Giovanni La Punta. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia in carcere per nove indagati e l’obbligo di dimora e di presentazione alla Polizia giudiziaria per altri cinque.
Nella stessa inchiesta sono stati denunciati in stato di libertà altre dodici persone. Durante l’indagine sono state arrestate in flagranza di reato 8 persone e deferite altre 3, nonché sono stati recuperati oltre 600 grammi di eroina. Al vertice del gruppo che è accusato di spacciare eroina a Catania e provincia, secondo la Procura etnea, ci sarebbe stato «il nucleo familiare riconducibile a Antonio Mannino, all’epoca detenuto agli arresti domiciliari, il quale attraverso i suoi due figli Domenico e Salvatore, avrebbero gestito il traffico illecito servendosi di molteplici sodali o gruppi criminali, ognuno avente una specifica area geografica di competenza».
I tre non sono colpiti dall’ordinanza perché già destinatari di provvedimenti cautelari in altro procedimento penale per lo stesso tipo di reato L’indagine, sviluppata mediante attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che attraverso videoriprese e pedinamenti, sembra aver disvelato l’operatività di uno stabile sodalizio criminale, strutturato secondo una precisa suddivisione territoriale e con una “cassa comune”.
Il sodalizio, con l’uso di telefonini forniti dai Mannino e muniti di sim intestate a extracomunitari, avrebbe organizzato il traffico e l’approvvigionamento della droga, realizzando anche sponsorizzazioni dell’eroina attraverso celati sms, come ad esempio proposte di 3 dosi di eroina al costo di 2, da qui il nome dell’indagine 3X2. Il sodalizio si sarebbe occupato sia della cessione al dettaglio sia di rifornire altri gruppi della provincia etnea come, ad esempio quello di origine rom sinti dei “camminanti” di Adrano.