venerdì,Marzo 29 2024

Cosenza, nel centro storico Gaia presenta la mostra di Bozzo, Mazzei e Russo

Giovedì nella sede della Galleria l'inaugurazione dell'esposizione video-fotografica dei tre artisti

Cosenza, nel centro storico Gaia presenta la mostra di Bozzo, Mazzei e Russo

Non le mani, troppo spesso inadatte o voraci, sgraziate o sporche, ma gli occhi. Sono gli occhi che si vogliono puntare sulla fragile bellezza del quartiere storico della nostra Cosenza e accadrà giovedì 22 dicembre alle ore 18 nella sede di Gaia nel centro storico. Quel quartiere che ha sedotto, attratto e, infine, accolto, in un abbraccio caldo e denso di aspettative. Quelle che, da 3 anni a questa parte, dal 22 dicembre 2019, lo staff della Galleria sta provando a non deludere o disattendere, mettendoci il cuore e gli occhi, al posto delle mani. Perché le mani, troppo spesso, sono solo pronte a prendere e nascondere, additare e violentare, mentre gli occhi non mentono mai, gli occhi sono sempre sinceri. Tristi e sinceri, come quelli di un quartiere strutturalmente instabile e moralmente indebolito da tanti anni di disinteresse e abbandono. Gli occhi, offerti in dono, di Santa Lucia e non le mani degli imprenditori d’assalto e privi di scrupoli, narrati da Francesco Rosi già nel 1963.
Gli occhi di chi si spoglia di tutto, anche della propria vista, per amore dell’altro, soprattutto se l’altro è bisognoso o meno fortunato. E come la santa che, come narra la leggenda, si strappò via gli occhi per donarli a un fanciullo invaghitosi di lei, così il collettivo GAIA prova a rinunciare ai suoi di occhi per assumere quelli del quartiere, di chi lo vive e lo abita, tra mille difficoltà, tutti i giorni. Una luce intensa, un laser penetrante che illumina senza bruciare, che chiarifica senza alterare. La luce che emana dalle opere di Frank Bozzo, Diego Mazzei e Ivana Russo, una luce che racconta rischiarando, senza artifizi o infingimenti, ma con l’unico desiderio di testimoniare, come novelli “martiri”, la profondità di un luogo e la caleidoscopica bellezza della sua gente.
Con il sapiente tocco fotografico, sensibile e gentile, manipolando la realtà, quando è letteralmente insostenibile, con lo sguardo curioso, e non malizioso, di chi si insinua per narrare, per continuare a testimoniare che altri occhi sono possibili e che donare gli occhi è l’atto più puro che possiamo permetterci in un’epoca di mani invadenti che, invece, purtroppo, non regalano nulla.
E così, per il nostro terzo compleanno, non vogliamo regali o riconoscimenti, ma il regalo, anche se piccolo, lo facciamo noi al quartiere, ringraziandolo per averci abbracciato, una freddissima e piovosa sera di 3 anni fa, a Cosenza Vecchia.

Articoli correlati