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Larrivey e il Cagliari, il primo amore non si scorda mai. El Bati però pensa solo al Cosenza

El Bati fu decisivo nella prima parte del 2022 quando, a suon di gol, permise a Bisoli di arrivare allo spareggio e di vincerlo. Lunedì però vivrà un amarcord speciale

Larrivey e il Cagliari, il primo amore non si scorda mai. El Bati però pensa solo al Cosenza

Joaquin Larrivey, il capitano del Cosenza, torna a Cagliari dov’è diventato grande. Quella che si disputerà a Santo Stefano sarà il primo match di El Bati in Sardegna dal giorno del suo addio all’isola. Dopo la sfida dei sardi contro il Bologna del 20 ottobre 2012, infatti, il centravanti argentino non è più tornato nel capoluogo. Quantomeno non per giocare in gare ufficiali.

Larrivey al Cagliari, un trasferimento turbolento

Larrivey viene ufficializzato quale nuovo calciatore del Cagliari il 15 giugno 2007, ma per avere il transfer ci vorrà decisamente di più. Il 23 agosto dello stesso anno un giudice argentino rende invalido l’acquisto della società di Cellino per via delle proteste di alcuni creditori del Velez, squadra in cui El Bati militava, i quali credevano che la sua cessione fosse arrivata a un prezzo inferiore rispetto al valore del calciatore. Una settimana dopo la situazione si sblocca, ma ormai la prima giornata è andata: Larrivey esordirà con assist nel 2-3 interno dei rossoblù contro la Juventus.

Un’esperienza intermittente

Per El Bati, indissolubilmente legato alla Sardegna, il rapporto col Cagliari è stato decisamente meno proficuo di quanto si possa immaginare, tanto che a febbraio 2009 torna in prestito al Velez, con cui vince il torneo Clausura 2009. Rientra in Sardegna, ma ancora non riesce a incidere come dovrebbe e viene spedito nuovamente in prestito, stavolta con diritto di riscatto, al Colon, ma neanche qui lascia il segno e, nell’estate 2011, torna a casa base.

La migliore stagione

La Serie A 2011/’12 si dimostra da subito terreno fertile per Larrivey, che segna contro Novara, Inter e Genoa nel girone d’andata. Fa meglio nella seconda metà di stagione, quando timbra il cartellino contro il Lecce e, soprattutto, mette a segno la storica tripletta contro il Napoli, la seconda in Italia dopo quella estiva in Coppa contro l’AlbinoLeffe. A fine anno con 10 gol totali è il capocannoniere della squadra su tutte le competizioni davanti a Pinilla, ma non basta: nel 2012/’13, dopo aver giocato appena tre partite, decide di andare in Messico, all’Atlante.

La rinascita spagnola di Larrivey, il giro del mondo e poi Cosenza

Anche nella terra di Montezuma va male, ma l’occasione giusta è dietro l’angolo. Arriva il Rayo Vallecano, club proletario che dei giocatori di carattere come El Bati fa un motivo di vita, e l’argentino ne schiaffa 12 in 35 partite; va ancora meglio l’anno dopo, nel 2014/’15, quando col Celta Vigo segna sì un gol in meno in Liga, ma si toglie lo sfizio di bucare il Barcellona della MSN, Messi-Suarez-Neymar, che qualche mese dopo si laureerà campione d’Europa a Berlino contro la Juventus. Una rete che permetterà al Celta Vigo di espugnare clamorosamente il Nou Camp. Poi le esperienze giramondo e infine Cosenza. E lunedì, di rossoblù vestito, affronterà quegli stessi colori che l’hanno portato in Europa: chissà se è proprio vero che il primo amore, anche quando ci fa soffrire, non si scorda mai.

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