Congresso Pd, il sindaco di Mendicino Antonio Palermo: «Ecco perché scelgo Bonaccini»
Il primo cittadino conferma il suo sostegno al presidente dell'Emilia Romagna: «È l'uomo giusto per tornare a governare»
«Penso ad un Partito Democratico di governo più che di lotta, sebbene ci sarà da farla per i prossimi quattro anni. Credo pertanto che Stefano Bonaccini sia la persona più adatta a ricoprire il ruolo di segretario». Il sindaco di Mendicino, Antonio Palermo, conferma la sua presenza tra i sostenitori del presidente dell’Emilia Romagna in vista del Congresso dei democrat. Negli ultimi giorni del 2022 ha partecipato alla prima riunione di comitato insieme, tra gli altri, al segretario provinciale di Cosenza Vittorio Pecoraro, alla vicesindaca di Cosenza Maria Pia Funaro e all’ex deputata Stefania Covello.
Palermo, perché Bonaccini?
«Auspico un’identità della sinistra più popolare e meno populista. Alcune inclinazioni hanno indebolito il partito e le istituzioni. Bonaccini è l’uomo giusto a cui affidare la missione di ritornare a governare. Quando non lo so, ma mi piace il suo studiare i problemi, analizzarli e trovare una soluzione attraverso la politica. Una politica finalmente libera dalle correnti».
Passerebbe sopra anche alla questione dell’Autonomia differenziata?
«Io sono un meridionalista convito, però ho sentito a Lamezia Terme le sue parole. Sono state chiare. Ha detto che la maggiore autonomia per le regioni non può non passare dallo sviluppo del sud, quindi sviluppa tesi distanti da Calderoli. Ha aggiunto di recente in un’intervista che la ripartenza dell’Italia non può avvenire senza permettere al Meridione di crescere con investimenti statali tali da riequilibrare il divario. Basti pensare che ha aperto la sua campagna congressuale da Bari accanto al sindaco Antonio De Caro. Ma c’è anche altro con cui Bonaccini mi ha convinto».
Prego.
«La questione morale che pone al centro della sua agenda politica come prerequisito mi sembra un argomento quantomai importante. Stesso discorso per l’argomento sanità: sposo in pieno, alla luce di quanto avvenuto con il diffondersi della pandemia, l’abolizione del numero chiuso per le facoltà di Medicina».