Falsi precari dell’Asp di Cosenza, prescrizione in arrivo per il reato d’abuso d’ufficio
In concreto maturerebbero ad agosto del 2023 ed è per questo motivo che il tribunale ha rinviato l'udienza al mese di ottobre. Intanto la procura vuole contestare un'altra aggravante al falso
Mancano pochi mesi alla prescrizione del reato d’abuso d’ufficio contestato ai presunti falsi precari dell’Asp di Cosenza e ai rispettivi vertici aziendali cosentini, imputati nel processo che si sta svolgendo con il rito ordinario dinanzi al tribunale collegiale di Cosenza. La prescrizione, come si ricorderà, era stata invocata nella precedente seduta processuale dall’avvocato Riccardo Rosa del foro di Castrovillari.
Sul punto il pubblico ministero Giuseppe Visconti ritiene che, alla data odierna, non sia affatto così ma che la prescrizione, eventualmente, maturi nel cuore dell’estate del 2023. Ciò è avvalorato dal fatto che in epoca Covid ci sono stati due rinvii concordati tra accusa e difesa, mentre se il rinvio fosse stato d’ufficio, allora avrebbero ragione i difensori. Parliamo dei capi d’imputazione A, B, C.
Tutto ciò ha portato i giudici a rinviare il processo alla data del 3 ottobre 2023, giorno in cui si prenderà atto della prescrizione del reato d’abuso d’ufficio che, nell’udienza del 17 gennaio 2023, era stato contestato anche dall’avvocato Guido Siciliano, secondo cui la riqualificazione del reato, nello specifico le presunte condotte da provare al fine di ottenere una colpevolezza dell’imputato in relazione ai fatti emersi nel corso delle indagini, non costituirebbe più una violazione di legge.
Inoltre, il pubblico ministero, nel corso del suo intervento, ha annunciato di voler applicare un’altra aggravante al reato di falso e per questo motivo il verbale è stato trasmesso agli imputati assenti che sono accusati del reato medesimo. Di sicuro, il processo sui presunti falsi precari dell’Asp di Cosenza si avvierà verso la conclusione, una volta acclarata la prescrizione per tutti gli imputati, ad eccezione dell’ex direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, al quale non viene contestato il capo A della rubrica imputativa.