venerdì,Marzo 29 2024

Addio a Empio Malara, l’architetto-musa della Grande Cosenza

Il grande urbanista si è spento a novant'anni, artefice del Piano regolatore di Rende sognava per la sua città natale il ruolo di capitale della Calabria

Addio a Empio Malara, l’architetto-musa della Grande Cosenza

Si è spento oggi all’età di 90 anni l’architetto Empio Malara, decano degli architetti italiani. Cosentino di nascita, ma trapiantato a Milano da circa sessant’anni, ha legato il proprio nome alla sua terra d’origine dando un contributo decisivo allo sviluppo della città di Rende, del cui Piano regolatore è stato principale artefice. Le sue teorie sui modelli di città urbanisticamente sostenibili hanno fatto scuola, influenzando il cammino di intere generazioni di architetti.

Sostenitore della Grande Cosenza, che sognava come «Capitale della Calabria», era promotore entusiasta di questo progetto che a suo avviso doveva partire necessariamente dalla rinascita del centro storico. «Un visionario nel senso più positivo del termine» lo definisce il sindaco Franz Caruso nel suo messaggio di cordoglio, ma anche «un precursore della modernità e tra gli antesignani della sostenibilità ambientale applicata all’architettura, depositario di una visione delle città estremamente innovativa e al passo con i tempi».

Proprio sul tema della Grande Cosenza, il primo cittadino ricorda come Malara attribuisse alla sua città natale «una centralità geografica regionale innegabile e baricentrica, con una potenzialità urbana di gran lunga superiore a tutte le altre città della Calabria. Il suo disegno della Cosenza del futuro non era disgiunto dalla necessità di valorizzare il patrimonio culturale e le bellezze paesaggistiche. E anche sulla realizzazione del nuovo ospedale – ha concluso  Franz Caruso – Malara ha dato sostegno alle nostre scelte rafforzandole con il suo autorevole punto di vista. Ne sentiremo la mancanza, ma i suoi insegnamenti e le sue intuizioni vanno additati alle nuove generazioni e a chi ha a cuore le sorti delle città».

Cordoglio è stato espresso anche dall’amministrazione comunale di Rende, città in cui Malara ha contribuito anche alla progettazione del seminario arcivescovile e teologico “San Carlo Borromeo”, del Centro sociale di Saporito e del quartiere Europa in qualità di coprogettista nell’epoca a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Il Municipio rammenta come l’architetto «tratteggiò quello che sarebbe diventato un esempio virtuoso di pianificazione urbana capace di coniugare residenzialità e socialità in perfetta armonia con l’ambiente. Un modello che ancora oggi l’amministrazione comunale persegue e che continuerà a seguire».

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