venerdì,Marzo 29 2024

Rende, l’opposizione grida allo scandalo: «Fermate quel PSC»

In una nota congiunta si punta il dito contro l'amministrazione: «Manna vuole togliere al pubblico per dare al privato ed ai poveri per dare ai ricchi»

Rende, l’opposizione grida allo scandalo: «Fermate quel PSC»

«L’amministrazione Manna, attualmente guidata dall’assessore Franchino De Rango, con inaudita arroganza ha intenzione di portare per l’approvazione in Consiglio Comunale il progetto del nuovo strumento urbanistico (PSC), nonostante il sindaco Manna, peraltro assessore all’Urbanistica, è impossibilitato a partecipare perché sospeso». Lo sostengono in una nota congiunta Federazione Riformista di Rende, Attiva Rende, Italia del Meridione di Rende e Movimento NOI Rende.

«L’attuale amministrazione – si legge ancora – stretta presumibilmente dalla necessità di fare in fretta, vuole così portare a compimento il disegno di riconfigurazione della città di Rende, come città essenzialmente di pietre (manufatti e cemento), tentando di stravolgere il disegno urbano della nostra città che è stata e vuole continuare ad essere una città di relazioni e di connessioni (di persone, attività, pensiero) finalizzate alla sua crescita armonica. Una giunta falcidiata e claudicante, incurante della necessità di ascoltare e dialogare con tutte le componenti istituzionali e sociali, pretenderebbe di imporre nei fatti uno strumento di pianificazione di parte che andrebbe a sconvolgere il disegno urbanistico di Rende, apprezzato in tutto il Paese».

«Denunciamo con forza l’insana volontà della giunta Manna di:

  • trasformare in aree residenziali, con indice di 3,5 mc/mq, terreni destinati a verde e servizi in aree ricadenti lungo il Viale Principe ed in prossimità delle piscine;
  • prevedere per tutte le aree residenziali un indice generale di fabbricabilità pari a 2,5 mc/mq;
  • riconfigurare l’area di proprietà comunale, ove insiste lo stadio “Lorenzon”, con un enorme danno alle finanze e al patrimonio pubblici, vanificando la possibilità di rivedere l’impianto infrastrutturale ed il disegno urbano della zona;
  • aumentare su alcune aree l’indice volumetrico del 350%, operazione che vanifica e viola la norma di “consumo di suolo zero” che pure il comune si è impegnato a osservare;
  • non prevedere qualsivoglia normativa per attuare i PAU, forse perché la gran parte dei terreni inseriti nei PAU sono di piccoli proprietari storici e, dunque, non debbono essere utilizzati al fine di favorire l’edificazione nelle aree limitrofe di cui si è detto».

«In sintesi – concludono Federazione Riformista di Rende, Attiva Rende, Italia del Meridione di Rende  e Movimento NOI Rende – denunciamo il tentativo di utilizzare lo strumento di pianificazione urbanistica per corrispondere a interessi di pochi a discapito dei cittadini rendesi che hanno interesse, invece, a mantenere e valorizzare la qualità urbanistica della città. Manna vuole togliere al pubblico per dare al privato ed ai poveri per dare ai ricchi. Questo malsano disegno deve essere sconfitto.  Per quanto ci riguarda, ce la metteremo tutta, in tutte le sedi, per vincere questa battaglia nell’interesse della nostra città. Nel contempo, ci appelliamo: al senso di responsabilità e di amore verso Rende di tutti i consiglieri comunali, che non possono legare il proprio nome ad una iniziativa così deleteria per i rendesi; alle associazioni ambientaliste, culturali e sociali, alle cittadine e ai cittadini per condividere, concretamente, questa azione a tutela della qualità della vita di oggi e per i decenni a venire».

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