domenica,Marzo 26 2023

Rimpatriati in Italia dagli Usa 60 reperti archeologici trafugati: valgono più di 20 milioni di dollari

Le opere erano state commercializzate illecitamente negli Stati Uniti da trafficanti internazionali. Il ministro della Cultura Sangiuliano: «È un grande successo»

Rimpatriati in Italia dagli Usa 60 reperti archeologici trafugati: valgono più di 20 milioni di dollari

In tutto 60 reperti archeologici sono stati rimpatriati dagli Usa in Italia dove erano stati commercializzati da trafficanti di opere d’arte internazionali. Le opere, del valore di oltre 20 milioni di dollari, tornano in Italia grazie alla collaborazione tra i Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale (Tpc) e il New York County District Attorney’s Office (Dao).

Tra i reperti recuperati un affresco pompeiano proveniente da scavi clandestini in area vesuviana: l’Ercole fanciullo con serpente, risalente al I secolo d.C. «È un grande successo contro il traffico illecito», commenta il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

I beni recuperati sono il frutto del saccheggio di siti archeologici italiani alimentato da trafficanti senza scrupoli: opere rimaste per anni in musei, case private e gallerie estere senza alcun diritto di proprietà. Alcuni reperti erano confluiti in collezioni private statunitensi, come in quella di uno dei più grandi collezionisti d’arte antica del mondo, al quale è stato ora imposto, fatto inedito, un divieto a vita di acquistare antichità.

Per smascherare i criminali oltre al lavoro investigativo dell’arma e delle competenti autorità statunitensi è servito anche il contributo tecnico-scientifico degli esperti del Ministero della Cultura e il supporto del Ministero degli Affari Esteri per la cooperazione giudiziaria e di polizia, alla base dell’individuazione, recupero e restituzione dei reperti, frutto della collaborazione fornita dalle istituzioni americane a quelle italiane.

Alla presentazione delle opere, insieme al ministro e al comandante dei Carabinieri Tpc, generale Vincenzo Molinese, ha partecipato infatti anche il viceprocuratore del District Attorney’s Office di Manhattan, Matthew Bogdanos. Con loro anche il procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli, il ministro consigliere per gli affari pubblici dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma Christina Tomlinson e l’archeologa Federica Pitzalis, funzionaria del MiC.

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