martedì,Dicembre 3 2024

Arresti a Cosenza, quella sporca (mezza) dozzina in divisa

Sono sei gli esponenti delle forze dell'ordine sospettati di aver divulgato in anticipo notizie sull’inchiesta della Dda, a loro è dedicato un fascicolo d'indagine della guardia di finanza

Arresti a Cosenza, quella sporca (mezza) dozzina in divisa

Sono almeno sei gli uomini in divisa sospettati di aver divulgato in anticipo notizie sull’inchiesta della Dda che il primo settembre del 2022 ha disarticolato la confederazione dei clan cosentini. A loro è dedicato un fascicolo della guardia di finanza, delegata dalla Procura di Catanzaro a indagare nel tentativo di identificarli. Un compito spinoso, perché per i finanzieri questo equivale a indagare anche su sé stessi.

Gli informati

Del gruppo, infatti, farebbero parte esponenti di un po’ tutte le forze dell’ordine: polizia, carabinieri e, per l’appunto, fiamme gialle. L’ipotesi è che i «sei delatori» – così vengono definiti nell’informativa –  abbiano avuto un ruolo negativo in termini di soffiate e segreti rivelati ai clan. Tutto questo emerge da alcune intercettazioni eseguite a carico di affiliati del clan Lanzino e dei nomadi, nonché di pregiudicati del Tirreno cosentino.

E gli informatori

In quelle conversazioni si fa riferimento «agli amici in divisa» che avrebbero rivelato loro informazioni riservate sulle indagini in corso. In metà dei casi si è giunti a dare un nome e un volto alle “talpe”, ma l’identificazione non ha superato la soglia del mero sospetto investigativo. Per il resto, invece, le intercettazioni sono così criptiche da non consentire, almeno per il momento, di individuare i responsabili.

Leggerezze più che complicità

In gran parte dei casi, però, non si tratterrebbe di “divise sporche” o servitori infedeli dello Stato propriamente intesi. Le delazioni, infatti, non sarebbero state operate direttamente ai membri dei clan, ma a parenti o amici che a loro volta avrebbero poi aggiornato i diretti interessati. L’ipotesi, dunque, è dietro gran parte delle fughe di notizie non vi siano complicità inconfessabili e interessi illeciti, ma più che altro ingenuità e leggerezze grossolane.   

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