venerdì,Marzo 29 2024

Ospedale di Cetraro, una mamma ai medici: hanno salvato mia figlia anche con la loro umanità

La storia di Chicca poteva non essere a lieto fine e invece per fortuna la buona sanità ha permesso alla giovane di tornare a casa

Ospedale di Cetraro, una mamma ai medici: hanno salvato mia figlia anche con la loro umanità

Nel mare magnum delle notizie sulla malasanità calabrese, di tanto in tanto emerge una storia di buona sanità, che riaccende le speranze e pone l’accento sulle tante professionalità della nostra terra, molto spesso sottovalutate. Si tratta di dirigenti, medici, infermieri, oss, tecnici, costretti ad operare in condizioni di forte disagio, sotto costante pressione e senza strumenti adeguati; eppure si fanno in quattro per cercare di salvare vite umane. É quello che emerge dalla storia della giovanissima Chicca, 14 anni appena, colpita di recente da una grave patologia e salvata nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Cetraro, diretto e coordinato dalla dottoressa Maria Panebianco. Commossa e colta da profondo senso di gratitudine, la mamma della ragazzina racconta la sua esperienza a lieto fine e rivolge un ringraziamento all’intero reparto, a tutti coloro che, per un motivo o per un altro, hanno contribuito alla guarigione della figlia e che non le hanno mai lasciate sole nemmeno per un attimo. «Nella vita ordinaria – spiega la donna – noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce».

La storia di Chicca

Chicca ha pochi anni, gli occhi azzurri come il mare e una forza da leoni. Nei suoi primissimi anni di vita, aveva già combattuto e vinto contro un mostro senza mai perdere il sorriso e la dolcezza. Archiviata questa brutta pagina, la sua esistenza, sembrava finalmente procedere nella giusta direzione. Poi, circa un mesetto fa, una serie di sintomi ha nuovamente messo in allarme la piccola e i suoi cari. Di qui, la decisione di sottoporla a nuovi controlli medici. Gli esiti hanno scongiurato un ritorno della vecchia malattia, ma hanno evidenziato la comparsa di un’altra, altrettanto spinosa, che per un attimo ha impensierito anche i camici bianchi. Per Chicca si sono nuovamente spalancate le porte dell’ospedale, dove è rimasta molti giorni in compagni della madre. Qui, i medici, in particolare Massimo Barreca ed Erminia Maria Cervo, l’hanno sottoposta a tutti i controlli del caso, individuando tempestivamente la causa del malessere e, conseguentemente, le cure adeguate. Nel giro di qualche giorno, Chicca ha ripreso piano a piano a mangiare e il suo corpo ha cominciato a reagire e difendersi. Una volta passata la fase acuta della malattia, i medici hanno poi deciso di dimetterla e mandarla a casa, così da continuare le terapie a contatto con i suoi affetti più cari. A casa, infatti, l’aspettavano il suo papà e le due sorelline più piccole. «Per me vederla tornare alla vita – ha raccontato la madre della piccola paziente – è stato un autentico miracolo. In questo reparto hanno salvato mia figlia. I ringraziamenti per tutto il personale, sanitario e non, non saranno mai abbastanza. Ci sono stati momenti molti duri, ho avuta molta paura, eppure ognuno di loro, medici, infermieri, Oss, tecnici, con umanità e comprensione, mi hanno sempre rivolto un sorriso o una parola di incoraggiamento. Per me ha significato tanto, tutto questo affetto mi ha permesso di non crollare».

Solidarietà tra mamme

Nel corso del ricovero, la mamma di Chicca ha avuto modo di conoscere altri genitori, altrettanto preoccupati per le sorti dei loro figli, e solidarizzare con loro. Confidandosi i loro timori, si sono sentiti più forti e meno soli. «Voglio ringraziare il reparto di Pediatria dell’ospedale di Cetraro anche a nome di altre mamme e altri papà che qui hanno vissuto la mia stessa esperienza – dice ancora la donna -. Qualcuno di loro è dovuto ricorrere alle cure più volte e ad ogni ricovero ha potuto contare sulla grande professionalità di tutti, dal primo all’ultimo addetto ai lavori di questo reparto, ma soprattutto sulla loro grande umanità, che in questi casi per noi è linfa vitale». Ora per la piccola Chicca il peggio sembra essere passato e, anche se la strada per la guarigione completa sembra ancora lunga, è ormai fuori pericolo e può affrontare le cure con maggiore serenità.

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