I legami mafiosi tra Cirò Marina e Cariati: cosa emerge dall’inchiesta di Catanzaro
Le indagini costituiscono la naturale prosecuzione dell’attività sfociata nell’operazione di polizia denominata Stige (del gennaio 2018)
di Francesco Altomonte
Controllo dei porti e del mercato del pesce, intimidazioni ed estorsioni alle attività commerciali e imprenditoriali. E ancora: un controllo ferreo del territorio di una cosca che nonostante gli arresti sarebbe riuscita a rigenerarsi anche grazie all’arrivo di nuove leve. L’inchiesta dei carabinieri di Crotone, coordinata dalla Dda di Catanzaro, decapita nel giro di pochi anni la locale di ‘ndrangheta di Cirò portando all’arresto di 31 persone (26 destinatarie di una misura cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari), accusate di associazione mafiosa, estorsione, armi, reati aggravati dal metodo mafioso.
Le indagini costituiscono la naturale prosecuzione dell’attività sfociata nell’operazione di polizia denominata Stige (del gennaio 2018) e avrebbero permesso di raccogliere indizi, riguardanti le dinamiche criminali della locale di Cirò, che hanno per oggetto la sua spiccata capacità di ricompattarsi dopo il duro colpo subito nel 2018, mantenendo la sua operatività e il suo attuale organigramma, dove la vecchia guardia sarebbe stata affiancata dalle nuove leve.