«Nel video di Marcello Manna e Marco Petrini interruzioni ed anomalie»
Sentiti i due consulenti richiesti dalla difesa dell'avvocato cosentino imputato insieme all'ex giudice davanti al tribunale di Salerno
Ripreso a Salerno il processo in abbreviato in cui sono imputati l’avvocato Marcello Manna e l’ex giudice Marco Petrini. Nel corso dell’ultima udienza sono stati sentiti due consulenti di parte, i professori Palumbo e Romito, e il perito della procura di Salerno, in merito al video contenuto agli atti del procedimento penale.
Nell’incontro, sostiene la procura di Salerno, a seguito delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Crotone, Manna avrebbe consegnato una busta con soldi in contanti all’allora presidente della seconda sezione penale della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro al fine di corromperlo. Petrini infatti presiedeva all’epoca il processo di secondo grado sull’omicidio di Luca Bruni, nel quale erano sottoposti a giudizio Francesco Patitucci e Roberto Porcaro.
Il presunto boss della confederazione cosentina in primo grado aveva subito una condanna a 30 anni di carcere, professandosi sempre innocente, come accertato in seguito dalla Cassazione. In appello quindi arrivò un’assoluzione piena ma per i magistrati di Salerno sarebbe stata viziata da un presunto accordo corruttivo tra i due imputati. La difesa di Manna, invece, ritiene che non vi sia stato alcun patto illecito in quanto mai nella sua carriera Manna aveva messo in pratica tali condotte. Agli atti sono stati acquisiti anche due documenti difensivi: il verbale del pentito Nicola Acri e le intercettazioni in carcere di Francesco Patitucci.
L’ulteriore elemento di novità poi si è registrato di recente quando il gup del tribunale di Salerno, letta l’istanza di revoca della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio della professione forense, presentata dagli avvocati Nicola Carratelli e Riccardo Olivo, aveva riabilitato l’avvocato Manna, evidenziando come il contenuto delle intercettazioni riportate nel provvedimento cautelare in verità fosse diverso da quello reale, già appurato dai consulenti nelle trascrizioni difensive depositata a Salerno. A ciò si aggiunge l’esame a cui si è sottoposto Marcello Manna, ribadendo la sua totale estraneità ai fatti.
Durante le rispettive escussioni i due testi odierni, richiesti dalla difesa nell’ambito del rito abbreviato condizionato, hanno dichiarato che il video sottoposto all’attenzione dell’autorità giudiziaria conteneva interruzioni ed anomalie, quindi uno sviluppo non genuino. Ipotesi che il consulente dell’accusa ha smentito. La seduta processuale tuttavia si è conclusa con un rinvio per le discussioni e sentenza.