sabato,Dicembre 9 2023

Cosenza, violenza sessuale a Vaglio Lise: nessun responsabile “esterno”

Il gip non ha ravvisato la sussistenza dell'ipotesi di reato di omissione d'atti d'ufficio. Accolta la richiesta di archiviazione

Cosenza, violenza sessuale a Vaglio Lise: nessun responsabile “esterno”

Si chiude con un’archiviazione l’inchiesta parallela sulla violenza sessuale consumata il 7 settembre 20218, alla stazione ferroviaria di Vaglio Lise, a Cosenza. Per questa condotta delittuosa, Francesco Mazzei è stato condannato in via definitiva a 5 anni e 8 mesi di reclusione. La famiglia della minore violentata si era rivolta alla procura di Cosenza al fine di accertare la responsabilità di chiunque avesse avuto la responsabilità di garantire la sicurezza e l’incolumità dell’utenza presso la stazione ferroviaria di Vaglio Lise, nonché contro chiunque avesse avuto l’obbligo di intervenire al fine di tutelare la sicurezza e l’accessibilità per passeggeri e personale.

Le indagini avevano avuto un impulso grazie anche alle indicazioni del gip, che nel caso in esame, aveva chiesto alla procura di Cosenza di verificare una serie di cose. Gli inquirenti, in tal senso, avevano accertato che il posto di polizia ferroviaria esistente presso la stazione ferroviaria di Cosenza Vaglio Lise, risultava primo di persone in servizio, «in quanto tutto il personale disponibile risultava impegnato in attività esterne ovvero in congedo». C’è chi era in servizio notturno di scorta a bordo dei treni a lunga percorrenza sulla tratta ferroviaria Roma Termini-Paola-Cosenza, chi era in congedo ordinario, mentre un altro era in congedo parentale.

L’unico soggetto poi sottoposto ad indagine, in servizio presso il posto Polfer di Cosenza, il giorno in cui è avvenuta la violenza sessuale, è stato accertato che «doveva essere in servizio». Sul punto, tuttavia, il gip Alfredo Cosenza ha ritenuto che non vi fossero i presupposti per sostenere il delitto di omissione d’atti d’ufficio, non evincendosi il requisito dell’indebito «rifiuto» da parte del pubblico ufficiale o dall’incaricato di un pubblico servizio di compiere un atto d’ufficio che deve essere posto in esssere «senza ritardo» in vista della soddisfazione delle specifiche esigenze prese in considerazione dalla norma. Per questo e altri motivi in punta di diritto, il gip ha accolto la richiesta di archiviazione della procura di Cosenza.

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