venerdì,Marzo 29 2024

Sant’Agata d’Esaro, l’allarme di Nocito:  «Di sanità, qui si muore»

La penuria di medici e l'accorpamento delle guardie mediche mettono in crisi l'assistenza sanitaria, il sindaco scrive a Regione e Asp

Sant’Agata d’Esaro, l’allarme di Nocito:   «Di sanità, qui si muore»

Penuria di medici, di guardie mediche e, più in generale, «di continuità assistenziale». Sono questi i problemi che assillano la Valle dell’Esaro e che hanno spinto il sindaco di Sant’Agata d’Esaro, Mario Nocito, a scrivere una lettera al commissario straordinario alla Sanità regionale, Roberto Occhiuto, a quello dell’Asp di Cosenza, al direttore sanitario del Distretto Esaro-Pollino e al Garante della Salute della Regione. A loro, Nocito  «di trovare una soluzione al problema dell’assistenza sanitaria per chi quotidianamente ne ha bisogno».

Il primo cittadino ricorda come sia lui che gli altri colleghi del territorio abbiano più volte lanciato l’allarme sugli effetti nefasti che i pensionamenti dei medici di base e l’accorpamento delle guardie mediche avrebbero provocato sul territorio. Il risultato, per quanto riguarda solo la piccola Sant’Agata, è che la stessa si trova a condividere una sola guardia medica con i centri di Mottafollone, San Sosti e San Donato di Ninea. Il discorso non cambia con riferimento ai medici di base: ne è rimasto solo uno condiviso con Malvito. Mentre a San Sosti, il pediatra è andato in pensione lasciando così la zona scoperta.

Ecco perché Nocito, nella lettera, parla in modo esplicito di «cittadini mandati al macello» e si affida a una metafora cruda, ma aderente alla realtà: «Qui si muore senza che nessuno arrivi in tempo per cercare di salvare una vita umana».

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