Cosenza, sprofondo rossoblù in casa del Genoa (4-0). Ora testa alla Spal
I liguri battono i Lupi con le reti di Dragusin nel primo tempo e di Gudmundsson, Puscas e Jagiello nella ripresa. Prima del break traversa di D'Urso
Il Cosenza non riesce a schiodarsi dall’ultimo posto in classifica nonostante l’ennesima prova d’amore di 897 tifosi al Ferraris. Troppo ampio il divario tecnico con il Genoa che torna al secondo posto e continua a non incassare reti in casa: dopo il cambio di allenatore non è mai avvenuto. Per i silani non era questa la partita da vincere, lo sarà invece quella importantissima di domenica contro la Spal. Vero spareggio anticipato che potrebbe tagliare fuori una delle due. La classifica è talmente corta che ogni punto alla fine risultarà decisivo. Il 4-0, tuttavia, è contenuto nelle dimensioni grazie ai soliti interventi di Micai.
Parte fuori Florenzi
Viali, nel consegnare le maglie da titolare, parte da quella di Nasti e ne riserva una a Cortinovis e D’Urso, mentre Florenzi inizia dalla panchina. In difesa c’è Venturi a sinistra e non D’Orazio. Gilardino risponde con il 3-5-2 dove Badelj agisce in regia con Sturaro e Strootman a fungere da interni. Davanti, senza Aramu e Coda, tocca ad Gudmundsson e Puscas.
La partita, come da previsioni, la fanno i padroni di casa. I Lupi però, almeno in avvio, non sono passivi. Giocano palla a terra quando possono e respirano tentando di dialogare. Questo atteggiamento dura troppo poco e il copione annunciato viene via con linearità. Prima azione degna di nota al 20’. Cross di Haps, Brescianini prolunga ingenuamente sul secondo palo e Sabelli di testa scheggia il legno. Alla mezzora Strootman scalda i guantoni di Micai da buona posizione e sul corner seguente Vogliacco sfiora il colpo grosso di testa.
Dragusin firma il vantaggio, traversa di D’Urso
La pressione dei Grifoni inizia a farsi insistente e il vantaggio è logica conseguenza. Arriva sugli sviluppi di una punizione, in cui la sistemazione difensiva dagli uomini di Viali lascia molto a desiderare. Gudmundsson batte lungo indirizzando verso tre calciatori del Genoa liberi da marcature. Uno di questi, Dragusin, gonfia la rete con una zuccata.
I braccetti di difesa dei Grifoni accompagnano di sovente l’azione, perché si gioca praticamente negli ultimi trenta metri del Cosenza. I pericoli sono costanti, ma negli spogliatoi si rientra col minimo scarto e con i rossoblù che imprecano perché D’Urso centra la traversa su un calcio franco di Calò al 43’.
Calò, errore da matita blu
Viali lascia Cortinovis sotto la doccia e inserisce un attaccante in più: Zilli. Si passa al 3-4-1-2 con Rispoli e Brescianini sulle fasce, D’Urso in mezzo e Marras a sostegno delle due punte. Strootman con una rasoiata chiama all’intervento il pipelet calabrese, poi Calò perde una brutta palla al limite dell’area. Gudmundsson ne approfitta e fa 2-0 ringraziando per il gentile omaggio. Il Genoa chiude i discorsi poco dopo quando Sabelli verticalizza per Puscas che aggira Vaisanen e corre via sotto la Gradinata Nord. Il poker lo cala Jagiello. Entrato dalla panchina affetta la retroguardia avversaria come una lama nel burro.