mercoledì,Giugno 7 2023

«Intitolare a Cosenza una via o una piazza alle vittime di Steccato di Cutro»

La proposta è stata avanzata dalla consigliera Caterina Savastano durante il congresso di Azione: «Sarebbe luogo di memoria e di ricordo di un’umanità perduta»

«Intitolare a Cosenza una via o una piazza alle vittime di Steccato di Cutro»

Una via o una pizza da dedicare alle vittime della tragedia di Steccato di Cutro. È la proposta che sarà formalizzata da Caterina Savastano nel prossimo consiglio comunale di Cosenza. La consigliera lo ha annunciato ieri pomeriggio in occasione del primo congresso cittadino di Azione, che ha visto l’elezione a segretario di Cataldo Savastano alla presenza del sindaco Franz Caruso.

«I cittadini calabresi – ha detto prendendo la parola – hanno ottenuto l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale e le prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo hanno fotografato e riportato uno spaccato della nostra terra, non rappresentativo dell’ingenerosa definizione di sola “terra di ‘ndrangheta” che costantemente ne connota ogni riferimento geografico e storico-sociale. Tanti, commoventi e volontaristici esempi di solidarietà, aiuto, generosità, nella dolorosa e tragica vicenda del naufragio e della morte di 73 persone (tra i quali molti bambini, anche in tenera età)».

«Abbiamo sentito molti di quei cittadini intervenuti, volontari e non, dire in questi giorni “È come se ognuno di noi avesse perso un familiare in quella notte tremenda. Non c’è differenza fra noi e loro. Non deve più esistere il loro”. Questo – ha spiegato Savastano – è il messaggio mandato, con ferma compostezza, da quella che noi sappiamo essere la vera Calabria, una Calabria civile, dignitosa, profondamente umana. La tradizione della nostra città, la città di Telesio e di Parrasio, solidale ed inclusiva, mi consente agevolmente, vista anche la presenza in questa sede del sindaco, di anticipargli la richiesta che formalizzerò sul piano istituzionale di dedicare una strada o una piazza cittadina alle vittime di Steccato di Cutro, quale luogo di memoria e del ricordo di un’umanità perduta che va ritrovata in considerazione della prevalenza della vita e della libertà e contro la disumanità e la morte».

«La dolorosa vicenda di Cutro – ha spiegato ancora la consigliera comunale – ci riporta drasticamente alle necessarie valutazioni su quali fronti solutivi dovrà essere impegnata la politica per dare un senso alle tante istanze umanitarie che provengono dalla società civile. Su questo fronte abbiamo da sperimentare l’equilibrata ed idonea proposta che da diverso tempo Azione ha immesso nella discussione generale ovvero: combattere l’immigrazione clandestina favorendo ingressi regolari e programmati. Per questo sono da proporsi accordi di cooperazione con i Paesi di origine e di transito che prevedano politiche commerciali, difesa e programmazione dei flussi migratori regolari. Facciamo in modo di favorire le politiche di integrazione dei migranti, dei rifugiati e delle loro famiglie con corsi intensivi obbligatori di lingua e cultura italiana per i neo-arrivati; regolarizzazione dei migranti irregolari già residenti in Italia che hanno un lavoro. Ius Scholae (acquisizione della cittadinanza) per chi abbia frequentato per almeno 5 anni un percorso di formazione in Italia, concedendo la cittadinanza a tutti gli studenti stranieri che abbiano svolto e completato gli studi universitari in Italia».