domenica,Marzo 26 2023

Calneggia, il campione argentino che fa sognare Rende col padel: «E’ meglio del calcetto»

Istruttore del Chiappetta Sport Village, è il numero uno in Italia: «Sport diverso dal tennis, favorisce la socialità ed è esploso con la pandemia»

Featured Video Play Icon

Cristian Calneggia è sinonimo di qualità. Numero uno indiscusso dello Stivale in materia di padel ha il passaporto italo-argentino. Da inizio marzo è uno dei maestri del Chiappetta Sport Village di Rende e vedere l’ex numero 17 al mondo all’ombra della Sila con tutta la sua furia agonistica, è sicuramente una delle attrattive principali per il circolo.

«Perché il padel? Perché è meglio lo sport che la strada, poi perché è più facile organizzare una partita tra amici» dice sorridendo al nostro network. «Pensateci un attimo – aggiunge -. Bastano altre tre persone per giocare, mentre per il calcetto ne servono almeno altre nove. Dopo il mondiale, inoltre, in Italia il movimento è cresciuto ancora di più».

L’esplosione è avvenuta in pieno Covid-19, quando il virus opprimeva il mondo e lo sport pagò un prezzo altissimo. «Vero – continua Calneggia-. Il boom del padel nasce dalla trappola della pandemia, è da lì che diventa il secondo o terzo sport del mondo. Favorisce la socialità, è facile da praticare anche per i bambini e poi è troppo divertente. In Italia, inoltre, è letteralmente virale».

Significative le differenze con lo sport madre, il tennis. «È diverso. Qui non devi correre tanto, nel padel gli scatti sono più contenuti. Ci sono il vetro un tappeto che favoriscono una certa mobilità». Cristian Calneggia chiude l’intervista con qualche nota biografica. «Vengo da una famiglia fi sportivi, io gioco a padel da 23 anni. Dal Sudamerica mi sono trasferito in Spagna e poi a Parma. Ora vivo a Cosenza, a Rende, e lavoro al Chiappetta Sport Village. È normale che qui manchi un po’ di tradizione e cultura padelista, perché nell’area urbana questo gioco è esploso da pochi anni. Ma sono qui per dare tutto il mio contributo».