martedì,Marzo 19 2024

LETTERA APERTA | Presidente Occhiuto, aiuti i calabresi trapiantati di fegato

Emanuele Ruvio scrive al governatore della Calabria, chiedendo che venga istituito un dipartimento dove possono accedere con facilità e dignità i pazienti affetti da questi problemi di salute

LETTERA APERTA | Presidente Occhiuto, aiuti i calabresi trapiantati di fegato

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Emanuele Ruvio indirizzata al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto

di Emanuele Ruvio

Egregio sig. Presidente, sono un suo sostenitore da decenni e continuo ad esserlo per la Sua capacità di dare impulsi nuovi atti a risollevare le sorti della nostra regione dormiente e ammuffita da svariati decenni. Le scrivo oggi però come trapiantato di fegato e mi preme esprimermi a nome di tutti i trapiantati e post trapiantati (fegato rene cuore ecc…), per non parlare di tutte le patologie particolari sofferenti e di fragilità. Noi trapiantati subiamo in termini di sofferenza terapeutica, assistenza, dignità, considerazione e presa in carico. Un “calpestio” che ci offende moltissimo.

In tutta la Calabria (mi risulta ma Lei potrà essere più preciso), non esiste un dipartimento dove possono accedere con facilità e dignità ai svariati e ripetuti controlli serrati e periodici, per potersi “garantire” quella sopravvivenza che, dopo il trapianto, si riduce sia in termini di qualità che di quantità. Mi farebbe piacere (e Lei sa guardare avanti) che noi trapiantati e, con patologie particolari, potessimo avere accesso a un dipartimento dove si ha la possibilità di dosare gli anti rigetto quasi tutti i giorni, ricoveri day hospital dignitosi e di eccellenza.

Attualmente funziona così: prescrizione medico di famiglia per il dosaggio anti rigetto, prenotazione CUP (a Cosenza pazienti fuori al freddo o al caldo in mezzo alle intemperie). Dopo la prenotazione (1 settimana) ritorni per fare il prelievo e dopo 10 giorni hai il risultato del dosaggio, tempi biblici per un trapiantato, che non se lo può permettere, pena la vita, dopo aver già affrontato montagne di problemi e sofferenze per effettuare il trapianto. Per non parlare dell’ aspetto ECONOMICO: pazienti che guadagnano 1200 euro non possono permettersi viaggi su viaggi per affrontare i rituali controlli in unico dipartimento.

In Calabria – questo voglio dire – non abbiamo un “campanile ” di riferimento con i cari specialisti degli organi trapiantati pronti ad accoglierci (ci si deve sbattere da un reparto ad un altro non sempre all’altezza dove sei sballottato da una parte all’altra senza nessuna definizione legittima per le problematiche). Attualmente per effettuare i controlli rituali ci rechiamo presso la struttura che ci trapianta e in una sola mattinata (prendendoci in carico programmato) riusciamo a fare di tutto, dai dosaggi anti rigetto, risonanze, tac, pet, prelievi, visita e risposte terapeutiche tempestive, rendendo il viaggio (costosissimo) piacevole di tranquillità per i pazienti.

Parlo di me: un viaggio in auto Cosenza-Modena costa in media circa 800/1000 euro. Moltiplicando per tutti i controlli, nei primi due anni ogni 15/20 giorni poi ogni mese per poi ogni 5/6 mesi. Quanti possono permettersi tutto ciò? Perché non dobbiamo avere un riferimento regionale efficiente e dignitoso, che accoglie i familiari con rispetto e dignità, senza sceriffi con le pistole all’ingresso? Perché tutto ciò non possiamo averlo nella nostra bella regione? Ci aiuti a vivere meglio con dignità e rispetto per le nostre tante sofferenze!

Sono sicuro, conoscendola, che le sue grandi capacità sapranno trovare una strada certa ed efficiente per questo e altri aspetti della Salute come sta già facendo. Con stima. A nome di tutti i trapiantati e di tutti i pazienti bisognosi di cure particolari.

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