mercoledì,Marzo 29 2023

L’intervento | Autonomia differenziata, un altro prezzo che la Meloni paga alla Lega

Il Carroccio su questo tema ha fondato gran parte della sua campagna elettorale per assicurarsi i voti del Settentrione, senza omettere i proseliti ed i consensi guadagnati nel resto del paese compresa la nostra regione

L’intervento | Autonomia differenziata, un altro prezzo che la Meloni paga alla Lega

*Elio Bozzo

Questa è la vera definizione della “grande riforma ” portata avanti dal centrodestra che viene definita “autonomia differenziata”. Questo è un altro prezzo che la premier Meloni deve pagare alla Lega alla faccia della “patria una e indistinta”. La Lega su questo tema ha fondato gran parte della sua campagna elettorale per assicurarsi i voti del Settentrione, senza omettere i proseliti ed i consensi guadagnati nel resto del paese compresa la nostra regione. Per inciso mi domando come possa un cittadino del sud assegnare il  suo consenso elettorale ad un partito che vuole separare il mezzogiorno dal resto del paese. Come disse Einstein «credete che un topo avrebbe mai inventato una trappola per topi».

E comunque la secessione viaggia più spedita di quanto  si immaginasse e col consenso di una gran parte dei governatori delle regioni compreso il nostro di governatore. Occhiuto si giustifica col dire di aver legato la sua approvazione alla garanzia di ottenere eguali livelli di prestazioni sanitarie e sociali e col dire che lui non vuole una Calabria che scappa.
È forse utile ricordare che la riforma del titolo V della Costituzione del 2001, cosiddetto “federalismo  fiscale “, ha consentito alle regioni che ne fanno richiesta una forma di autonomia rafforzata che permetterà a queste regioni di gestire alcune materie di competenza concorrente o esclusiva dello stato trattenendosi per fare ciò, il residuo fiscale in eccesso, e rivestendo questa operazione con un manto di illusioni quali :superare il criterio di spesa storica, definire i LEP ( livelli essenziali di  prestazioni).
Ora il criterio di spesa storica è una ingiustizia passata col silenzio colpevole dei nostri rappresentanti di tutti gli schieramenti politici. Un  criterio questo  che ha consentito negli ultimi anni di dare di più a chi ha e dare di meno a chi ne ha bisogno
I LEP già previsti dalla riforma del titolo V della Costituzione insieme al Fondo Perequativo utili a garantire gli stessi servizi essenziali a tutti i cittadini non sono stati attuati per cui mettere questa previsione in cambio della secessione significa una ulteriore presa in giro
Di contro con questa  “secessione ” si realizza una disgregazione di alcune materie quali la sanità, la scuola, infrastrutture logistiche, reti di distribuzione ed altro ancora. Il governatore sostiene ancora  che potremo diventare la nuova porta di ingresso della rete distributiva di gas e petrolio che dall’Africa è diretta in Europa.

Se penso che i LEP ed il Fondo Perequativo approvati  nel 2001 e mai attuati sino ad oggi un forte dubbio mi assale. Comunque nelle more di ottenere ciò che ci spetta di diritto (servizi essenziali) le regioni  che già godono di una condizione di privilegio con la ” Secessione ” non potranno che aumentare la loro posizione e concorrere con noi da una postazione di vantaggio.
Pensi signor governatore solo alla sanità che alle nostre latitudini gode di una salute comatosa, le regioni ricche in virtù del loro potenziale economico che verrà rafforzato saranno in grado di offrire ai nostri figli laureati o laureandi in medicina oppure infermieri o personale sanitario, prebende economiche extra a quelle previste dai contratti collettivi di lavoro ( pubblici) perché la Secessione glielo consentirà e di conseguenza i nostri giovani in cerca di lavoro saranno costretti ad accettare e trasferirsi e noi continueremo ad avere una sanità in perenne ricerca di personale.

Non credo sig governatore che lei abbia fatto una buona operazione per i calabresi che rischiano di dover pagare per lungo tempo le conseguenze di questa scelta.In  tutto questo non mi pare che l’opposizione stia facendo molto sul tema se non chiedere una seduta del consiglio regionale ad hoc sul tema che è stato inserito all’ultimo punto del consiglio, a testimonianza di quanta importanza il centrodestra pone per la questione sanità; non mi pare che l’opposizione abbia avanzato proposte se non alternative almeno utili a contrastare l’abisso economico e sociale verso il quale questo governo regionale e nazionale ci stanno spingendo, non mi pare che l’opposizione si sia attivata per incontrare forze sociali sindacati ed associazioni per costruire una barriera condivisa a questa deriva.


È necessario che i cittadini le forze sociali le rappresentanze tutte facciano sentire forte il dissenso, perché solo una presa di coscienza della popolazione che si traduca in un sentimento di netta opposizione potrebbe indurre il governo ad un ripensamento.


* già consigliere comunale di Cosenza