mercoledì,Ottobre 9 2024

Trebisacce aderisce alla fiaccolata in ricordo delle vittime di Cutro

Il sindaco Alex Aurelio: «L'auspicio è che l’intera comunità risponda e sia presente e protagonista a questo momento di condivisione»

Trebisacce aderisce alla fiaccolata in ricordo delle vittime di Cutro

«Non si può pensare che stragi come quella consumatasi nelle acque delle Ionio crotonese o che, in generale, il flusso migratorio già registrato in questi primi mesi del 2023 con oltre 20mila arrivi (più del triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022 e 323 morti e dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale) possano essere affrontati da territori come i nostri, già carenti da ogni punto di vista, di uomini, risorse e mezzi».

È quanto dichiara il sindaco di Trebisacce Alex Aurelio cogliendo l’occasione per annunciare con l’assessore alla Famiglia Daniela Nigro che l’Amministrazione comunale aderisce e sostiene l’importante iniziativa di solidarietà promossa dall’associazione Volontari Protezione Civile che ha organizzato per giovedì 23 una fiaccolata in ricordo dei migranti vittime dei naufragi.

«Neppure l’Italia da sola può essere in grado, purtroppo, di governare questa emergenza epocale – aggiunge -. Ecco perché, insieme alla nostra umana ed immancabile solidarietà, è necessario che l’Unione Europea garantisca, come ha più volte ricordato anche il presidente Roberto Occhiuto, quel necessario ed insostituibile controllo nei e dai paesi d’origine di queste vere e proprie tratte, purtroppo gestite da organizzazioni criminali di fatto indisturbate».

Il corteo, al quale saranno presenti sindaco e giunta, partirà alle ore 18,30 da piazza San Francesco sul lungomare. «L’auspicio – è questo l’appello di Aurelio – è che l’intera comunità di Trebisacce risponda e sia presente e protagonista a questo momento di condivisione per far arrivare anche da questo territorio un messaggio indispensabile di vicinanza a quanti per sfuggire da guerre e disperazione, scappano dalla loro terra affrontando un mare che si è ormai trasformato nel più grande cimitero della nostra civiltà».

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