Mammasantissima, quando il boss Pelle sbottò: «Vigliacchi… avvertite chi dovete avvertire»
Al centro della discussione intercettata i rimbrotti per la mancanza di comunicazione con i nomi di peso delle altre famiglie
È il 27 febbraio del 2007, siamo nel carcere di Caserta. Nella sala colloqui del penitenziario siedono di fronte due dei pezzi più pesanti del crimine organizzato calabrese. Da una parte Francesco Barbaro, aka Cicciu u Castanu, mammasantissima della locale di Platì e in carcere con la sentenza di fine pena mai per l’omicidio del brigadiere Antonino Marino, ex comandante della stazione dei carabinieri del centro aspromontano, giustiziato durante la festa del Santo a Bovalino, il 9 settembre del 1990.
«Si sono comportati da pagliacci e da vigliacchi… se volete fare qualcosa, prima avvertite chi dovete avvertire… tutti quelli che erano là, non che mettete a tutti sotto i vostri piedi… ca i cristiani si ndi fricanu i vui. Quella volta glielo abbiamo detto “noi non vogliamo sapere niente”»…