giovedì,Marzo 28 2024

MIGRANTI | Su Facebook si compra un posto sui barconi. Come i trafficanti organizzano la rotta dalla Tunisia all’Italia

Basta seguire le indicazioni inserite nei post, mandare un messaggio privato per avere il costo della traversata e l’ora e il luogo dal quale partirà. Tutto fatto alla luce del sole mentre potenti, piattaforme social e forze di polizia non vedono o fanno finta di non vedere

MIGRANTI | Su Facebook si compra un posto sui barconi. Come i trafficanti organizzano la rotta dalla Tunisia all’Italia

Immaginate di essere su Facebook, all’interno di uno dei tanti gruppi in cui si guardano video, si leggono post ma soprattutto si possono acquistare cose. Alle nostre latitudini si acquistano o si scambiano strumenti musicali, vecchi mobili, divani o altro: nel nord Africa, su quelle coste dalle quali guardando l’orizzonte si sogna una vita diversa nell’opulento Occidente, sui gruppi Facebook si vendono viaggi illegali verso l’Italia.

Sui gruppi Facebook del nord Africa, si vendono sogni, speranze, illusioni: molte volte, visti gli esiti delle traversate, si spera di acquistare una nuova vita ma in realtà, spesso nell’indifferenza generale, si acquista la morte. Profili Facebook che nascono e durano il tempo di qualche giorno, barche e motori mostrati per rassicurare sulla qualità e la sicurezza del viaggio, video e foto delle traversate e degli arrivi come fossero feedback e recensioni positive su Amazon.

Peccato che, a viaggiare su quelle barche, ci siano uomini e donne caricate a suon di dollari tunisini su barche malandate nell’indifferenza più totale, a causa di un vuoto di potere che rischia di far arrivare in Europa centinaia di migliaia di migranti in poco meno di due mesi.

Per un mese, siamo entrati in uno di questi gruppi Facebook e quello che abbiamo scoperto è un mercato di vite umane che lascia sbigottiti. Le partenze, per la maggior parte, sono concentrate in Tunisia, vero cuore pulsante del fenomeno migratorio di questi mesi: la nazione del Maghreb vive un periodo di enorme confusione, con una serie di violenze che si susseguono ai danni delle popolazioni centrafricane, una caccia ai migranti alimentata dalle parole del presidente Kais Saied (qualche giorno fa è stato proprio lui a lanciare una sorta di proclama contro gli immigrati, che a suo dire vorrebbero sovvertire l’ordine costituito in Tunisia) e con un vuoto causato dalle continue proteste nelle piazze e nelle strade contro la nuova costituzione e i provvedimenti del Governo.

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