giovedì,Marzo 28 2024

Dal Pollino alla Sila Grande, un itinerario di «magnificenze senza fine»

Da Norman Douglas ai giorni nostri, ecco le più belle località da visitare se si amano paesaggi di montagna e luoghi ancora incontaminati

Dal Pollino alla Sila Grande, un itinerario di «magnificenze senza fine»

«Il nome di Calabria in sé stesso ha non poco di romantico. Nessun’altra provincia del Regno di Napoli offre tale interesse promettente o ispira tanto prima di avervi messo piede… “Calabria!”, appena il nome è pronunziato, un mondo nuovo si presenta alla nostra mente, torrenti, fortezze, tutta la prodigalità dello scenario di montagna, cave, briganti e cappelli a punta, la signora Radcliffe e Salvator Rosa, costumi e caratteri, orrori e magnificenze senza fine!». Cosi l’inglese Edward Lear, che il 25 luglio 1847 si mette in viaggio, insieme all’amico Proby, per un “tour” in Calabria, dal quale pubblica il “Diario di un viaggio a piedi”. 

Oggi i viaggi a piedi non esistono più, salvo qualche cammino spirituale sulle orme dei santi del passato.  Chi viene a Pasqua in Calabria utilizzando l’Autostrada del Mediterraneo, si trova immediatamente immerso nelle bellezze del Pollino. Quasi 200mila ettari di natura incontaminata, tra due regioni e due mari. Il Parco Nazionale del Pollino, l’area protetta più estesa d’Italia, è tutto da vedere, tutto da visitare, con i Massicci del Pollino e dell’Orsomarso, a confine con la Basilicata e la Calabria. Un incanto (clicca avanti per continuare a leggere)

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