LA TESTIMONIANZA | Alfredo Porcaro: «Io vivo per miracolo, le schegge volavano sopra di me» – VIDEO
80 anni fa, quando gli Alleati bombardarono Cosenza il 12 aprile 1943, giocava allo Spirito Santo insieme ai suoi amici. Aveva 11 anni, morirono cinque suoi coetanei
Tra le vittime del primo bombardamento su Cosenza, avvenuto 80 anni fa in quel tragico 12 aprile 1943, ci furono anche 5 bambini appena usciti da scuola nel rione dello Spirito Santo. A commemorarne il ricordo per tanto tempo un monumento in rame scolpito da Cesare Baccelli, poi scomparso durante la ristrutturazione della piazza.
L’anno scorso fu messa a dimora una nuova installazione, realizzata e donata alla città da Gianni Zicarelli, artigiano specialista nel modellare l’acciaio corten. Nel corso dell’inaugurazione era presente anche Alfredo Porcaro, coetaneo di quei cinque bambini. Questa la sua testimonianza raccolta dodici mesi fa dal nostro network. In apertura di articolo il video.
Bombardamenti su Cosenza, la testimonianza di Alfredo Porcaro
Aldredo Porcaro aveva 11 anni quando riuscì a scampare alla morte. «C’era il circo equestre dove ci sono ore le palazzine – disse ai nostri microfoni -. Ricordo perfettamente il tendone e la mattina due signorine che si allenavano con i cavalli in vista dello spettacolo previsto dopo l’ora di pranzo».
Poi i momenti cruenti. «Quando passarono gli aerei degli americani che buttarono le bombe, il circo equestre saltò in aria. Vidi pezzi del tendone volare come se fossero coriandoli ed un pezzo mi colpì al petto sdraiandomi al suolo. Le schegge sfrecciavano sopra di me impazzite e colpivano i bambini che scappavano cercando vanamente riparo. Io rimasi in vita perché ero sdraiato a terra, ma vidi tutto. Quando la bomba esplose, i cavalli finirono per aria, uno addirittura con la testa mozzata».