Il pentito: «Droga sintetica anche a Cosenza, tanti sono morti per overdose»
Ne parla il collaboratore di giustizia Ivan Barone, in riferimento a un tentato omicidio contenuto nel processo "Testa di Serpente", di cui è accusato Marco Abbruzzese
Nei verbali del collaboratore di giustizia Ivan Barone sono presenti dichiarazioni che potrebbero transitare anche nel processo “Testa di Serpente“, dove sono già imputati i fratelli Abbruzzese “Banana“. E proprio in riferimento a uno di loro, il pentito parla di un tentato omicidio a cui avrebbe assistito in prima persona.
«Per come mi chiedete» esordisce così Ivan Barone, «con riferimento al tentato omicidio» avvenuto nel centro storico di Cosenza, «voglio precisare che a gambizzarlo è stato Marco Abbruzzese, prima che fosse arrestato. Il fatto risale a più di dieci anni fa e a raccontarlo sono stati lo stesso Marco Abbruzzese ed i fratelli che, in più occasioni, parlavano di questa vicenda anche in mia presenza. La ragione per la quale Marco Abbruzzese gambizzò» il soggetto in questione «riposava nel fatto che il primo, aveva iniziato a vendere petrini (droga sintetica) e sostanze stupefacenti “sottobanco”».
Lo spaccio dei petrini a Cosenza
«Con riferimento allo spaccio “sottobanco” dei petrini, voglio specificare che tale stupefacente di tipo sintetico a Cosenza circolava poco e produceva degli effetti devastanti sugli assuntori che spesso, morivano per overdose; proprio a causa di questi effetti, era facile notare chi ne avesse fatto uso. Per quanto è di mia conoscenza l’acquisto “sottobanco” avveniva a Napoli al costo di 7 euro a flaconcino e ciascuna dose veniva, poi, rivenduta a Cosenza al prezzo di circa 20-25 euro».
«Conosco personalmente» l’uomo ferito «perché in diverse occasioni, insieme a Luigi Abbruzzese, mi sono recato presso la sua abitazione a Cosenza Vecchia, per cedergli sostanza stupefacente del tipo eroina, nella misura di 50 grammi alla volta, da destinare allo spaccio. Dopo aver subito l’attentato da Marco Abbruzzese» la vittima «ha ripreso a spacciare per il gruppo dei Banana anche perché aveva con gli Abbruzzese dei consistenti debiti in denaro che non era in condizioni di ripianare».