InnovaRende verso le Amministrative, Francesco Adamo: «La città è spenta»
L'associazione nata circa tre anni fa incontra i cittadini rendesi per individuare problemi e soluzioni in vista della prossima campagna elettorale
InnovaRende scalda i motori in vista delle elezioni dell’anno prossimo. Finora fuori dal Consiglio comunale, l’associazione nata circa tre anni fa si prepara a dire la sua nella campagna elettorale targata 2024. Ottanta tesserati di età, estrazione sociale e formazione professionale diverse uniti da un obiettivo preciso: costruire un’alternativa chiara all’idea di amministrazione comunale che ha caratterizzato i quasi nove anni di gestione “Manna“. «Non ne facciamo una questione personale sul nome dell’attuale sindaco – esordisce Francesco Adamo – che fa parte del direttivo di InnovaRende – il nostro tratto distintivo è la volontà di stare sui temi e di entrare nel merito delle questioni».
Un approccio che non porta necessariamente ad avere uno sguardo distaccato nei confronti delle formazioni partitiche presenti sul territorio. Al contrario, la giovane associazione rivendica con orgoglio la propria vicinanza al centrosinistra: «Non potrebbe essere diversamente – confessa Francesco Adamo – io stesso ho rivestito il ruolo di segretario del partito democratico rendese».
Inevitabile partire dal terremoto giudiziario che ha scosso dalle fondamenta il Comune di Rende. «Avremmo preferito che si parlasse della nostra città per altri motivi. Siamo dispiaciuti, per il resto quanto accaduto non ci appassiona più di tanto. Le inchieste hanno avuto ripercussioni sulla macchina amministrativa che risulta ingessata. Il nostro giudizio sulla gestione – continua Francesco Adamo – è solo ed esclusivamente di natura politica».
Era il 2014 quando l’avvocato penalista decideva di attraversare il Campagnano per compiere quella che venne definita una “Rivoluzione civica”. «Quel laboratorio civico, che adesso ha pure la presunzione di definirsi regionale, in realtà non va oltre via Rossini – ironizza Francesco Adamo – nel corso degli anni, ha perso un pezzo dopo l’altro. Si è trattato di un’esperienza politica che non ha lasciato nulla di buono, e ormai il tempo a disposizione per cercare di rimediare agli errori compiuti è praticamente finito». Il rappresentante di InnovaRende è tranchant: «Di tutti i progetti messi in campo dall’amministrazione guidata dal sindaco Manna, non ne vedo neanche uno realizzato se non quelli, come ad esempio, il Parco acquatico, avviati in passato da altri. Oggi, se penso a Rende, mi vengono in mente soltanto buche e strade sporche».
Da dove ripartire, allora? Francesco Adamo non ha dubbi: «Bisogna prima di tutto riallacciare il rapporto tra la politica e i cittadini che, nel tempo, è andato perduto. Quartiere dopo quartiere». É nata da qui l’idea di un questionario on line da somministrare ai residenti di Rende. La ricerca è stata realizzata dalla docente di Sociologia urbana dell’Unical Gilda Catalano, che ha preparato una griglia di domande elaborate con rigore scientifico. Qualità della vita, sicurezza, trasporti, assistenza socio-sanitaria, vivibilità, verde, luoghi di aggregazione, servizi al cittadino i temi al centro dell’indagine conoscitiva, arricchita di una sezione riservata alle proposte dei cittadini. Circa trecento coloro che hanno compilato il modulo, contribuendo così alla creazione di un importante patrimonio di informazioni di cui fare tesoro per il futuro.
I risultati sono stati illustrati nei giorni scorsi in occasione di un convegno ospitato presso il Museo del Presente. «É emerso un quadro di generale e preoccupante insoddisfazione – spiega Francesco Adamo – isole ecologiche trasformate a tutti gli effetti in discariche a cielo aperto, difficoltà a spostarsi con i mezzi pubblici da una parte all’altra della città, le persone si sentono abbandonate e non sanno neanche con chi interfacciarsi».
In cima alle lamentele dei rendesi sembra esserci la questione dei rifiuti: il 54% di quanti hanno risposto al questionario, infatti, denuncia il problema della spazzatura lasciata per strada. Mobilità bocciata dal 39% dei cittadini che evidenziano lacune nei collegamenti. Nei luoghi della movida, i rumori ambientali sono un problema per il 40% degli intervistati. La stessa percentuale di residenti ammette di vivere in un contesto di degrado ambientale e abitativo.
Rende, famosa per il viale Principe, allargando lo sguardo, si scopre essere una città non a misura di amanti delle due ruote: il 77% dei cittadini, infatti, ha risposto di abitare in un quartiere sprovvisto di piste ciclabili. Giudizi positivi, in generale, su scuole, sanità e sulla dotazione di verde: il 60% degli intervistati ha dichiarato di avere uno spazio “green” nelle vicinanze della propria casa. Sul versante della sicurezza, i recenti fatti di cronaca, quali intimidazioni ai danni delle attività commerciali e imprenditoriali presenti sul territorio, per non parlare delle inchieste della magistratura che hanno interessato il Comune, non sembrano impensierire più di tanto i cittadini rendesi: il rischio criminalità è definito “abbastanza alto” soltanto dal 30% di loro, mentre il 42% crede che il pericolo sia “basso”.
Il questionario ha già preso le fattezze di un programma elettorale con il quale InnovaRende si propone sin da ora alla guida del Comune di Rende. Discorso a parte quello che riguarda il nome del candidato a sindaco: «Costruiamo una comunione di intenti e poi ragioneremo sul nome». Un aggettivo per definire Rende oggi? Francesco Adamo ci pensa un attimo e risponde: «Spenta».
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