sabato,Settembre 7 2024

Cosenza, approvato tra le polemiche il Piano della Sosta. Ma Bresciani non ci sta

Si astengono anche le opposizioni e Savastano (Azione). L'intervento dell'esponente di Italia Viva catalizza l'attenzione: «La nostra città è una giungla, nel piano ignorate alternative valide. Non posso votarlo»

Cosenza, approvato tra le polemiche il Piano della Sosta. Ma Bresciani non ci sta

Con 16 voti a favore, 6 contrari (la minoranza più i consiglieri Bianca Rende e Francesco Luberto) e l’astensione delle consigliere Alessandra Bresciani e Caterina Savastano, il consiglio comunale di Cosenza ha approvato tra le polemiche il nuovo Piano Generale della Sosta.

Nel presentarlo, la presidente della commissione Trasporti Concetta De Paola lo ha definito necessario «perché dal 2015 non era stato più modificato». «Il Piano – ha detto – comprende tutto il territorio comunale ed è stato impostato sui nuovi dati, aggiornati a quelli forniti dall’Istat, prevedendo un utilizzo di mezzi ibridi che si attesta intorno al 70%. L’incentivo all’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale e dei trasporti pubblici, insieme alla razionalizzazione degli spazi adibiti alla sosta e alla regolamentazione della sosta dei rider, rappresentano punti qualificanti del piano approvato in Commissione, che proietta la nostra città verso una realtà urbana smart e sostenibile».

Quindi De Paola ha aggiunto un suo apprezzamento personale rispetto alla decisione unanime della Commissione trasporti di abolire le parking card gratuite per i consiglieri comunali. «Questa scelta – ha detto – rappresenta la giusta sensibilità espressa da parte degli amministratori comunali che anche in questo caso hanno deciso di concorrere ad attuare una politica virtuosa delle entrate, indispensabile per il risanamento del Comune». Poi ha citato alcuni dati in ordine agli aspetti economici in termini di entrate che si sono registrati da quando sono state applicate le nuove tariffe: «Nel 2022 – ha specificato – si è passati da un incasso di 440 mila euro a 490 mila euro, con una previsione di 550 mila euro per il 2023. Sicuramente ci saranno in futuro altre modifiche da apportare che dovranno essere in linea con lo sviluppo della mobilità cittadina».

Subito sono stati presentati due emendamenti, uno da parte del gruppo del PD, del quale ha dato lettura Francesco Alimena, e l’altro da parte della minoranza, illustrato da Giuseppe d’Ippolito del gruppo Fratelli d’Italia. Nel primo (approvato) era proposta «una migliore armonizzazione delle proposte ai cittadini in merito alla possibilità di usufruire di una scelta più ampia di tipologie di abbonamento per meglio garantire il servizio». Nel secondo (respinto dall’assise) si prevedeva «la possibilità di un abbonamento agevolato per i dipendenti comunali della durata di 12 mesi per un totale di 50 euro, limitatamente ad una sola zona».

Il dibattito si è quindi infuocato dapprima con Giuseppe d’Ippolito che ha avanzato molti dubbi e perplessità sulle modifiche richieste dal gruppo del PD ed ha sottolineato nel suo intervento che «questa modifica annulla tutto il lavoro portato avanti in commissione, perché consente un’ampia discrezionalità nel concedere a chiunque le autorizzazioni di servizio». Poi con l’intervento di Alessandra Bresciani che ha catalizzato l’attenzione dell’intera seduta e rappresentato la vera “notizia” del giorno. Pur facendo parte della maggioranza, non si è tirata indietro avanzato critiche di un certo spessore a quanto stabilito nel pubblico consesso ieri.

«Il mio intervento – ha detto – è in ottica costruttiva, affinché si superi l’attuale condizione in cui la città si trova in merito alla viabilità e alla sosta. Il mio intento è quello di trovare il modo migliore per modificare la mobilità urbana e il piano della sosta. Una modifica – ha precisato Bresciani – da attuare attraverso azioni innovative e non con una revisione di quanto deciso dalla precedente Amministrazione. Auspico – ha aggiunto – che, contrariamente alle scelte attuate dall’ex Sindaco Occhiuto, si riesca ad approvare un piano della sosta adeguato alla città, ai suoi residenti e a tutti coloro che ogni giorno giungono a Cosenza dalla provincia, dalla regione e dal resto d’Italia».

«Cosenza – ha spiegato – da diversi anni ormai, è diventata una giungla urbana dove pedoni, bambini, anziani, persone con disabilità, donne con passeggini, devono prestare la massima attenzione per evitare incidenti a causa del gran numero di auto in circolazione, ma soprattutto a causa del traffico caotico, delle auto parcheggiate in doppia e tripla fila, del mancato rispetto delle regole e, come lamentato da sempre più cittadini, per l’assenza sulle strade degli agenti della Polizia municipale».

Poi Bresciani ha inistito con un’altra precisazione: «le ZTL sono strumenti dissuasivi della mobilità privata in tutta Italia, a Cosenza, invece, rappresentano il miglior posto dove parcheggiare gratis, occupando ogni spazio disponibile. Sappiamo – ha proseguito – che in città esistono parcheggi strutturali che mettono a disposizione 2 mila 873 posti auto, tra parcheggi del Tribunale, dell’Opsedale, dei Due Fiumi, di via Alfo Moro, più i 306 posti di Piazza Bilotti e il parcheggio di Portapiana, così come sappiamo che i parcheggi privati vicino alla stazione delle autolinee, al Comune e all’area della vecchia stazione di Piazza Matteotti non intercettano la domanda di parcheggio degli utenti rimanendo molto al di sotto della capacità di riempimento. Ai parcheggi in struttura si aggiungono oltre diecimila posti su strada nella sola area della sosta tariffata con un’offerta totale che pone Cosenza, considerando il rapporto abitanti/posti auto, tra le prime 10 in Italia. I parcheggi strutturali sono comunali, sebbene siano stati dati in concessione, e purtroppo restano quasi sempre vuoti».

«Il piano della sosta – per Bresciani – ha ignorato completamente queste alternative, evitando di proporre abbonamenti più convenienti per chi parcheggia al chiuso, in modo da avere strade più libere dalle auto. Troppe auto in superficie – ha detto ancora Bresciani – cambiano completamente il paesaggio urbano, causando pericolosi impatti per la salute dei cittadini».

L’attenzione della consigliera Bresciani si è soffermata anche sulle ZTL. «Non si comprende – ha puntualizzato – l’introduzione di permessi speciali temporanei per le zone a traffico limitato. Il permesso non può essere oggetto di una pianificazione logistica. Alcune aree della città, come l’isola pedonale – ha aggiunto – non possono essere oggetto di permessi periodici, ma solo eccezionali».

«L’aggiornamento del Piano generale della sosta – ha poi concluso Alessandra Bresciani – avrebbe potuto e dovuto realizzare ancora meglio una politica della mobilità sostenibile attraverso i Park Pricing. La mobilità non è un diritto il cui esercizio può essere soggetto ad un prezzo. Ogni limitazione del diritto del singolo deve avere una giustificazione correlata ad un beneficio per la collettività. Non vi possono essere discriminazioni sociali ed altri disagi per la città”. Pur riconoscendo lo sforzo, Alessandra Bresciani, ha ammesso chiaramente di «non poter condividere l’atto» preannunciando la sua astensione e rivolgendo un esplicito invito ad «un riesame della questione».

Nel dibattito sono poi intervenuti i consiglieri Francesco Luberto, Caterina Savastano, Michelangelo Spataro, Giuseppe d’Ippolito, Francesco Alimena e Bianca Rende.

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