A Scalea non sventola la Bandiera Blu, Orrico: «Ennesimo fallimento dell’amministrazione»
Il consigliere comunale di minoranza punta il dito contro l'assessore all'Ambiente, responsabile a suo dire del mancato riconoscimento alla città tirrenica
Su Scalea non sventola la Bandiera Blu. E nel comune tirrenico c’è chi storce il naso. Eugenio Orrico, consigliere di minoranza ed ex candidato a sindaco alle scorse amministrative punta il dito contro l’amministrazione alla quale imputa il «fallimento» incassato con il mancato riconoscimento.
«A differenza di Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Santa Maria del Cedro e Diamante, la città di Scalea non ha ottenuto il riconoscimento internazionale della Bandiera Blu in quanto non ha rispettato i criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio», afferma.
Per il consigliere si tratta dell’«ennesimo fallimento dell’assessore all’Ambiente che alla prova dei fatti si è rivelato non adatto a svolgere il compito che gli è stato assegnato. Lo invito ancora una volta a dimettersi anche perché questa ennesima bocciatura mette purtroppo in evidenza in tutta Italia e non solo, che a Scalea la qualità delle acque di balneazione, considerata un criterio imperativo ai fini della valutazione, è risultata negativa».
«Tra gli altri criteri – aggiunge – che sono stati presi in esame per ottenere la Bandiera Blu, anche: la depurazione delle acque reflue, una corretta gestione del territorio che comprende raccolta differenziata, cura dell’arredo urbano e delle spiagge, la regolamentazione del traffico veicolare e la sicurezza, risultati naturalmente anche questi negativi. L’obiettivo della Foundation for environmental education è quello di spingere verso un turismo sempre più sostenibile, in cui la qualità dei servizi si accompagni al rispetto dell’ambiente, verificando che, l’attenzione degli amministratori sia alta e continua. A Scalea, non è così».
«Che figuraccia – conclude Orrico –. Rra l’altro per ottenere la Bandiera Blu sono stati spesi 4mila euro, soldi buttati. L’ennesimo fallimento dell’assessore all’ambiente. Lo sapevamo già a febbraio, altro che fake news».