Cicogna bianca, muore anche l’ultimo piccolo della nidiata di Luzzi: fatali le condizioni meteo
La Lipu di Rende ha riattivato la webcam, la diretta era stata sospesa ieri in seguito al decesso del terzo dei quattro nati all'inizio del mese: «I cambiamenti climatici in atto incidono fortemente sulle nostre vite e sui delicati meccanismi naturali»
Alla fine è successo quello che si temeva: anche il quarto della nidiata di cicogna bianca di Luzzi non ce l’ha fatta. La pioggia intensa e le temperature fuori stagione dei giorni scorsi non hanno lasciato scampo ai piccoli, nati all’inizio del mese sotto l’occhio vigile della Lipu di Rende e dei tanti utenti che, collegati alla webcam piazzata sul nido, si erano affezionati alla famiglia dei volatili.
La stessa webcam, ieri, era stata staccata in seguito alla morte del terzo cicognino, avvenuta subito dopo quella dei primi due. Stamattina l’ennesima brutta notizia data via social dall’associazione, che ha contestualmente fatto sapere di aver riattivato la diretta: «Con grande dispiacere vi comunichiamo che anche il quarto cicognino è morto, e così una intera nidiata è andata distrutta! Pioggia intensa e freddo sono stati fatali per i piccoli che erano appena nati. Così come fatale è stato il caldo soffocante dello scorso anno per due dei quattro cicognini in questo stesso sito. Le condizioni meteo e i cambiamenti climatici in atto incidono fortemente sulle nostre vite e sui delicati meccanismi naturali. La webcam è stata appena riattivata, purtroppo inquadrerà un nido che sarà sempre più tristemente vuoto!».
La telecamera posta a inquadrare il traliccio su cui la coppia di cicogna bianca ha preso casa aveva mostrato le bellissime immagini della deposizione delle uova, culminata a distanza di un mese nella schiusa. Grande era stata la gioia nel comunicare la nascita dei quattro piccoli, rimasti purtroppo vittime di un maltempo che ha latitato per tutto l’inverno per poi presentarsi prepotente a primavera.
Inutili, come hanno spiegato nei giorni scorsi i volontari, i tentativi di mettere in salvo i piccoli a causa delle condizioni del terreno che, impregnato d’acqua, non ha consentito il passaggio del mezzo con cestello necessario a raggiungere il nido.