Casali del Manco, Francesca Pisani e ciò che il Pd cosentino non vuol vedere arrivare
Altro segnale per il segretario Vittorio Pecoraro, chiamato a resistere alla pressione di quelle correnti a cui la neo sindaca ha saputo dire no
Non l’hanno vista arrivare. Ed ha vinto. Quasi all’ultimo voto, ma ha vinto. Non vince, però, la Federazione provinciale del Partito Democratico che non solo non ha digerito inizialmente l’indicazione arrivata dal locale circolo, ma ha strizzato l’occhio ad Ippolito Morrone che ha comunque sfiorato la grande affermazione. Alcuni big del partito erano con lui. Tuttavia toccherà a Francesca Pisani indossare la fascia tricolore di Casali del Manco a margine di una caparbietà rara.
Dal primo giorno lo aveva lasciato intendere: Pd o non Pd, io mi candido e vediamo che succede. È stata di parola, perché ha trovato il grimaldello giusto: scardinare le logiche che hanno inabissato il Partito Democratico a Cosenza e provincia. Al suo fianco, dal primo minuto, pochi nomi noti: il vicesindaco di Cosenza Funaro, l’ex consigliere regionale Giudiceandrea e l’ex segretario provinciale Guglielmelli. Da segnalare il lavoro di coordinamento di Michele Rizzuti, segretario dei Giovani Democratici che avrà un posto in giunta. Man mano si sono avvicinati anche altri, ma i dadi erano tratti e il carro già pieno per salirci al volo.
Soffia vento nuovo, lo stesso che ha portato Schlein a sovvertire le indicazioni dei dirigenti nazionali. Il dato è chiaro: chi rivendica tessere non sempre porta voti. Anzi, ne sta uscendo con una batosta dopo l’altra. Oggi non conta essere riformisti, termine abusato per esorcizzare bocconi amari guardando dal centro verso sinistra. Contano invece altre due cose: indovinare temi attraenti, in grado di trasformare il consenso politico in una ics sulla scheda elettorale, e l’affrancarsi dalla pesantezza strutturale di un partito che a settembre è sceso tra il 12 e il 14 percento a queste latitudini.
Il silenzio del Pd cosentino per le amministrative 2023 è stato assordante. Se a Casali del Manco non potrà certo intestarsi l’elezione del primo cittadino, sarebbe grottesco che esultasse per Castrolibero dove Orlandino Greco vince a mani basse come se il Comune fosse il giardino di casa sua. L’inserimento di un paio di nominativi nella sua lista, che hanno ben figurato, suonano più come un tentativo di limitare i danni che altro.
Il messaggio che arriva al segretario provinciale Vittorio Pecoraro è chiaro: abbia il coraggio di affrancarsi e aprirsi al nuovo. Faccia come Francesca Pisani: dica no. Chiuda alle correnti e non trasformi la segreteria in una spartizione aritmetica di posti. Lo ha già fatto con la composizione dell’assemblea e il terreno resta arido. Il rischio è che agisca da giovane vecchio tergiversando da democristiano e non da nativo democratico come ama definirsi.