sabato,Settembre 30 2023

Cosenza, l’Ugl chiede la stabilizzazione dei precari di Calabria Verde

La ricetta del segretario della Federazione agroalimentare provinciale, Sergio Strazzulli, per risolvere il problema della carenza di personale nell'azienda

Cosenza, l’Ugl chiede la stabilizzazione dei precari di Calabria Verde

Il neosegretario della Federazione agroalimentare provinciale di Cosenza dell’Ugl, Sergio Strazzulli, si rivolge all’assessore regionale Gianluca Gallo e al commissario di Calabria Verde, chiedendo di attivarsi per risolvere la «cronica e preoccupante» carenza di personale che interessa l’azienda.

«Ormai Calabria Verde è ridotta al lumicino – sostiene Strazzulli – perché vi sono stati negli anni migliaia di pensionamenti e, dato che altre centinaia sono in previsione, nell’immediato futuro l’Azienda rischierà di non poter garantire i servizi essenziali, notoriamente indispensabili per far fronte alle emergenze, per la tutela idrogeologica delle varie zone della regione, motivo per cui è di fondamentale importanza sia la stabilizzazione dei precari storici, ai quali non si può non fornire una riqualificazione mediante corsi formativi ad hoc, che l’incremento della forza lavoro programmando nuove e necessarie assunzioni».

La Calabria ha un territorio vastissimo e morfologicamente eterogeneo: colline, montagne, innumerevoli corsi d’acqua e, naturalmente vanno considerati anche i pericoli derivanti dall’erosione costiera e dall’inquinamento di Tirreno e Ionio. In virtù di ciò, secondo l’Ugl «è necessario preoccuparsi di attivare il rinnovo generazionale dei quadri e pensare alla riqualificazione del personale dipendente; ciò è propedeutico al lancio di piano straordinario di manutenzione del territorio, di prevenzione antincendio e di rimboschimento, programmando anche investimenti per incrementare la sorveglianza idraulica».

Riflettori puntati sui precari, dunque, la cui stabilizzazione La Federazione agroalimentare dell’Ugl valuta come «improcrastinabile» perché tenga conto «dell’incremento delle ore di lavoro assegnate che adesso risultano inconsistenti, così da consentire loro un dignitoso salario».