San Lucido, dissequestrata la somma di 5mila euro a Pietro Calabria
Il tribunale del Riesame di Cosenza ha annullato il decreto di sequestro circa il denaro rinvenuto nell'abitazione del presunto boss di 'ndrangheta
Dissequestrata la somma di 5.050 euro trovata dai carabinieri della Compagnia di Paola nell’abitazione di Pietro Calabria, presunto boss di San Lucido. Il sequestro era scattato nell’ambito dell’operazione “Affari di famiglia” che ha visto coinvolti altri soggetti del comune tirrenico e di Paola. Durante le perquisizioni, i militari dell’Arma avevano rinvenuto questa somma nel numero di 101 in taglio da 50 euro per un totale di poco superiore ai 5mila euro. La difesa di Pietro Calabria, assistito dall’avvocato Giorgia Greco, si è rivolta al tribunale del Riesame di Cosenza, misure sezioni reali, il quale ha accolto in toto le argomentazioni difensive.
Il giudice estensore Stefania Antico, nel provvedimento, ha tenuto conto dei principi espressi dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, circa le motivazioni del decreto di sequestro probatorio che deve riguardare la fattispecie concreta, tenendo in considerazione i criteri di luogo, tempo e azione. Il tribunale del Riesame di Cosenza, inoltre, ha evidenziato come già nell’ordinanza del gip di Paola (quella relativa al ritrovamento di armi e droga) si dava atto che le somme in vincolo «non appaiono univocamente conducenti in riferimento alla specifica condotta di detenzione illecita in discorso», non potendosi escludere la legittimità del denaro frutto di una prestazione lavorativa che, in concreto, fa venire meno la gravità indiziaria a carico di Pietro Calabria. Per questi motivi, la somma è stata dissequestrata e riconsegnata all’indagato.