Le pagelle di Agenas sugli ospedali cosentini. Bocciata l’Annunziata, sorprese sul territorio
Intanto Occhiuto si dice soddisfatto anche per la sua app Sanibook con cui i cittadini possono segnalare piccole e grandi disfunzioni della nostra sanità
Secondo il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, è giunto il momento di intraprendere il prossimo passo verso il miglioramento del sistema sanitario calabrese: «Come vi avevo detto qualche settimana fa la Regione selezionerà 80 rilevatori laureati che per tre mesi andranno in giro negli ospedali calabresi per segnalarci ciò che funziona e ciò che non funziona». Poco importa che lo stesso presidente aveva dichiarato che la sua amministrazione non avrebbe più prodotto altro precariato, la missione affidata ai nuovi laureati è più forte del resto. Non solo ma Occhiuto si dice soddisfatto anche per la sua app Sanibook con cui i cittadini possono segnalare piccole e grandi disfunzioni della nostra sanità. I sindacati l’hanno fortemente criticata, lui parla di un grande successo.
Certo il lavoro da fare è tanto come dimostra il report appena licenziato da Agenas sulla qualità dei nostri ospedali. Diciamo subito che la situazione nella provincia di Cosenza, almeno in base ai dati di Agenas, sono molto complicate per usare un eufemismo. L’azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza presenta indicatori al di sotto della media in quasi tutte le principali aree cliniche prese in esame. Molto bassi nell’area della gravidanza e in quella osteomuscolare, ancora bassi in quella oncologica, nella media il cardiocircolatorio e la chirurgia generale e alta, invece, nell’area del sistema nervoso.
Gettando uno sguardo sugli ospedali periferici e di competenza dell’Asp di Cosenza si segnala un’alta qualità delle performance nell’area cardiocircolatoria nel Beato Angelico di Acri, così come nell’ospedale di Castrovillari. Quest’ultimo presidio sanitario fa però registrare livelli da bollino rosso nell’area della gravidanza, nel respiratorio e nella chirurgia generale. Male l’ospedale di Rossano che inanella performance negative in tutte le aree prese in esame: molto basse in chirurgia generale, basse nel cardiocircolatorio, nella media l’osteomuscolare e non classificate quelle dell’oncologia. Il presidio ospedaliero di Corigliano presenta, invece, livelli molti alti nella cardiocircolatoria e nella media per la gravidanza e parto. Male anche l’ospedale di Paola. Qui quasi tutti gli indicatori sono sotto la media: da bollino rosso l’osteomuscolare e la chirurgia generale, nella media il cardiocircolatorio e non classificata l’area oncologica.
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