Città unica, il centrosinistra: «La fretta è tutta di Occhiuto. Vuole il fratello sindaco della grande Cosenza»
Ieri a Rende assemblea del centrosinistra con Lo Schiavo e Tavernise che depositeranno un'altra proposta di fusione. Sono intervenuti Principe, Talarico e De Rose
Saranno fischiate le orecchie a Mario Occhiuto. Il centrosinistra ha infatti puntato l’indice contro di lui sostenendo che il centrodestra ha modificato la legge sulle fusioni, stralciando ogni forma di partecipazione popolare, perchè ha fretta di mandare il fratello del Governatore a guidare la nuova grande Cosenza. Altrimenti non si spiega la rigidità e il modo con cui il centrodestra ha modificato la legge sulle fusioni che già era scarna di suo, ma così diventa inutile e favorisce solo le fusioni imposte dall’altro dalla Regione che in qualsiasi momento potrebbe decidere di accorpare due o più comuni, senza ascoltare nessuno.
A dirlo è Antonio Lo Schiavo, firmatario insieme al collega Davide Tavernise di un’altra proposta di legge sulle fusioni, di segno diametralmente opposto a quello del centrodestra. I due consiglieri regionali ieri a Rende, su invito delle forze progressiste della città, hanno illustrato la loro idea.
Sandro Principe ha detto che «la destra è la destra, è autoritaria, vuole comandare, nega il confronto». L’ex consigliere regionale fa un parallelo fra quanto accaduto in consiglio regionale con la omnibus approvata a colpi di maggioranza e il Psc di Rende «approvato in dieci minuti».
«Il punto politico – dice Lo Schiavo – è che il centrodestra sta piegando ad una contingenza, l’unione fra Cosenza, Rende e castrolibero, le regole del gioco che varranno poi per tutta la Calabria e questo è davvero inaccettabile». Per questo la legge prevede il ruolo dei consigli comunali, l’obbligatorietà del referendum e l’analisi in commissione regionali dei costi e benefici dell’eventuale fusione. Altra previsione è quella sul quorum, laddove si prevede che i si siano maggioranza in tutti i comuni interessati.
Il capogruppo del M5s, Davide Tavernise, racconta invece un retroscena. Dice che il centrodestra aveva contattato anche i consiglieri d’opposizione cosentini per convincerli a firmare la legge sulla fusione, riprendendo quella già depositata da Simona Loizzo. Quando però gli è stato chiesto di ascoltare anche l’Anci, le associazioni, gli amministratori del territorio «hanno fatto una forzatura e hanno presentato subito in consiglio la legge omnibus».
Il perché di tanta fretta non si capisce bene. Tavernise dice che dietro c’è lo stesso Governatore Roberto Occhiuto, anzi il fratello. Una tesi che avanza anche Sandro Principe dicendo che Mario Occhiuto «si sarà stancato di fare il peones in Transatlantico e forse il fratello lo vuole riportare in una stanza dei bottoni ancora più grande e ancora più ricca».
Ipotesi, certamente, mentre in sala rimbomba l’interrogativo avanzato da Massimiliano De Rose: «qual è la finalità di questa operazione? E’ potenzialmente utile unire Cosenza, Rende e Castrolibero? Quali sono i vantaggi? Nessuno lo dice per questo hanno fatto benissimo i due consiglieri a prevedere uno studio di fattibilità altrimenti si prendono in giro i cittadini chiedendogli un parere al buio».
Mimmo Talarico che ha moderato i lavori rimarca questo concetto dicendo di non aver visto nell’area urbana comitati di cittadini o associazioni che chiedono la fusione. Allora da dove nasce questa improvvisa accelerazione del centrodestra? Domande sulle quali il centrosinistra non vuole soprassedere.